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Università, Profumo incontra gli studenti. "Niente rivoluzioni, ci sono pochi soldi"

Il ministro dell'Istruzione intende chiudere le riforme aperte dal precedente governo ma promette di coinvolgere gli studenti su tutte le scelte decisive. Ma deve affrontare lo scoglio del sottosegretario: studenti e sindacati chiedono di "cambiare cavallo"

26/11/2011
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la Repubblica

ROMA -  Si sono incontrati al palazzo dell'Università e della Ricerca, all'Eur di Roma. Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, rettore del dialogo passato rapidamente per il Cnr (e desideroso di occuparsi prettamente di quelle cose  -  università e ricerca  -  anche nella nuova veste), ha visto e ascoltato nel pomeriggio gli studenti universitari eletti al Consiglio nazionale (Cnsu). "Il Consiglio rappresenta 200 mila studenti italiani", scrive il Miur. "È formato da persone elette con una manciata di voti", risponde la sinistra del movimento studentesco rimasta fuori dalle stanze, "non a caso hanno sempre detto sì alla riforma Gelmini".

In piazzale Kennedy Profumo ha detto tre cose importanti. Uno: bisogna chiudere le riforme aperte dal precedente governo. Porterà a compimento, significa, la legge Gelmini. Un anno dopo la sua approvazione, è impaludata nell'applicazione dei decreti attuativi (sono operativi solo 10 su 47, fin qui). Il ministro, quindi, ha detto: "Ci sono pochi soldi". Si sapeva, ma è la prima volta che Profumo lo esplicita. Resta quindi alta  la possibilità che il suo governo alzi le tasse universitarie, come promesso all'Unione europea dal dicastero Berlusconi. Il ministro ha fatto sapere: "Coinvolgeremo gli studenti anche su questo aspetto, le tasse, estremamente complesso in una fase storica difficile". Ecco la terza cosa importante uscita dall'incontro: "Voglio vedere gli studenti con regolarità, voglio che partecipino alle scelte sul diritto allo studio e voglio garantire la loro presenza negli organi di decisione degli atenei".

Una prima virata rispetto alla Gelmini. Sul tema delle tasse l'Udu la scorsa settimana ha ottenuto una sentenza del Tar pesante, e applicabile in tutte le università d'Italia: prevede il risarcimento da parte degli atenei che hanno applicato un aumento superiore al venti per cento.

Michele Orezzi, rappresentante degli studenti dell'Udu (moderati di sinistra all'interno del Cnsu), dice: "Il ministro ha rispettato le promesse, ci ha ascoltati con attenzione". E ha preso atto della proposta più importante di Udu e Run (loro collegati ai giovani del Pd): abolire la figura degli universitari che hanno diritto alla borsa di studio ma non possono riceverla per mancanza di fondi. Garantire, appunto, tutte le borse di studio.

In piazzale Kennedy si è levato un certo imbarazzo quando gli studenti (di Udu e di Run) hanno sollevato il problema della "discontinuità rispetto alla Gelmini" nella scelta del personale tecnico. È diventata consapevolezza comune che il ministro voglia nominare sottosegretario con competenze sull'università Alessandro Schiesaro, docente della Sapienza di Roma vicino al rettore Luigi Frati, capo della segreteria tecnica della ricerca (ha scritto pezzi interi della riforma Gelmini), già collaboratore dell'ex sottosegretario del Pd Luciano Modica. Schiesaro, presente all'incontro con gli studenti, è amico personale di Profumo: sono entrambi savonesi. A Schiesaro, poi, dovrebbe affiancarsi come sottosegretario il gelminiano Gianni Bocchieri, lui destinato alla scuola. Ecco, contro queste ipotesi conservative si è già alzato un fuoco di contrapposizioni, veti.

I giovani del Pd, sfidando le indicazioni di Enrico Letta (contrario ai tagli feroci, ma favorevole alla "pars costruens" della legge Gelmini), chiedono al partito di non appoggiare Schiesaro. La Cgil, attraverso il responsabile università Francesco Sinopoli, fa sapere: "La riforma Gelmini oggi sta paralizzando l'università, il ministro deve dare un segnale chiaro sulle competenze che assegnerà, cambiare cavallo". La tesi è: un ministro tecnico non può riproporre al mondo della scuola e dell'università, meglio, promuovere a un ruolo politico, i dirigenti che hanno reso l'Istruzione il ministero più contestato degli ultimi tre anni. Indicazioni "contro" sono arrivate dalla Rete Link e persino da alcuni rettori della Conferenza delle Università. La Rete 29 aprile dei ricercatori in un comunicato scrive infine: "Schiesaro, presidente di Spes, l'organismo di promozione dell'ateneo savonese, è in evidente posizione di conflitto di interesse con un eventuale ruolo da sottosegretario. Il ministro Profumo dovrà scegliere se adottare la linea della Gelmini e i suoi uomini o scegliere di rispettare l'autonomia degli atenei".


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