Unità-Università, decine di migliaia in piazza a Roma contro la "morattitocrazia"
Università, decine di migliaia in piazza a Roma contro la "morattitocrazia" di red. Un'altrabocciatura per la Moratti. Professori, assistenti universitari al fianco degli studenti si sono dati a...
Università, decine di migliaia in piazza a Roma contro la "morattitocrazia"
di red.
Un'altrabocciatura per la Moratti. Professori, assistenti universitari al fianco degli studenti si sono dati appuntamento, stamane, a Roma per la manifestazione organizzata da decine di sigle sindacali, prime fra tutte quelle confederali. Ma in piazza ci sono anche lo Snals-Università, associazioni di professori e ricercatori.
Sono venuti da Palermo, da Napoli, da Milano, da Torino, dal Nord al Sud della penisola. Sono decine di migliaia. Dalla stazione di Trastevere alla sede del ministero dell'Istruzione hanno sfilato contro le politiche del governo sull'università e la ricerca.
Gli obiettivi di fondo della mobilitazione riguardano in particolare l'apertura di un reale confronto con tutto il mondo universitario che porti all'adozione di provvedimenti immediati per un effettivo diritto allo studio. Ma i sindacati chiedono anche il rinnovo dei contratti nazionali; finanziamenti alla ricerca che sono stati ridotti dalla Moratti. L'eliminazione di tutte le forme di precariato; l'eliminazione del blocco delle assunzioni. I concorsi chiari e certi per ricercatori, tecnici e amministrativi.
"Fermiamo la Moratti", recita seccamente lo striscione bianco di Cgil-Cisl-Uil di categoria, "Contro la meritocrazia e la morattocrazia per una università di tutti", sostengono invece gli studenti che insistono, a seguire, con un altro striscione che incita: "Ribelliamoci alla precarietà. Non è questa la nostra università".
Al corteo ha partecipato Enrico Panini, segretario del nuovo sindacato
della Cgil che rappresenta il mondo della conoscenza (Flc). "La Moratti - afferma Panini - deve rassegnarsi a fare i conti con una crescente opposizione nella ricerca e nell'università a politiche finanziarie contrassegnate da un'attenta riduzione degli investimenti, dalla contrazione dell'autonomia delle sedi universitarie, dalla precarizzazione del personale". "Oggi - ha proseguito il sindacalista - decine
di facoltà, enti di ricerca, accademie e conservatori sono chiusi. Abbiamo dato vita ad una bella manifestazione. O il governo ne trarrà le conseguenze o la nostra protesta proseguirà".