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Unità: Tagli alla scuola e previdenza unificata: il governo smentisce

È un giorno di indiscrezioni, proteste e smentite

27/09/2006
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l'Unità

È un giorno di indiscrezioni, proteste e smentite. La bozza di Finanziaria che scivola fuori dai segreti cassetti del governo prevede tagli pesanti per la scuola e la rivoluzione degli enti previdenziali, da accorpare in un unico nuovo maxi ente, l´Inpu. I sindacati insorgono: quelli della scuola minacciano lo sciopero generale. Lamentano il mancato rinnovo del contratto, il mancato reintegro dei precari, la riduzione del rapporto insegnante/alunni, senza deroghe in presenza di disabili gravi, e il dimezzamento degli scatti di anzianità. Ma anche sulla fusione della previdenza Cgil, Cisl e Uil dicono no. Nell´Unione crescono i malumori. Il segretario di Rifondazione comunista Giordano definisce «insostenibili i tagli previsti sulla scuola» e si dice pronto a sostenere «la lotta dei docenti e degli insegnanti». Non è da meno il Ds Andrea Ranieri, per il quale «i tagli annunciati appaiono rozzi e del tutto scollegati da ogni disegno riformatore». E il ministro Fioroni chiude la partita: «Le indiscrezioni che circolano non sono degne del centrosinistra». Per la manovra che dovrebbe essere presentata venerdì 29 settembre non è certo una buona partenza. A metà pomeriggio, mentre a palazzo Chigi si susseguono gli incontri in cerca di una messa a punto, arriva la smentita. È una secca nota del ministero del Tesoro. Ovvero di Tommaso Padoa Schioppa. Recita: «La bozza di finanziaria circolata oggi è superata e inattendibile». Una mossa chiaramente condivisa dal premier Romano Prodi che annuncia di essersi «preso in riesame» il capitolo scuola: «Ho visto i sindacati della scuola, ho parlato con il ministro, ora parlerò con Padoa-Schioppa e poi vediamo cosa poter fare per riarmonizzarlo». Prodi, comunque, ostenta ottimismo, sostenendo che «rispetto alle altre volte andiamo anche un pò più veloci» e non «ci sono difficoltà insormontabili». Smentita, però, anche la rivoluzione della previdenza. «Notizie prive di fondamento», afferma il ministro Cesare Damiano, che tuttavia non nega che la fusione degli enti sia un obiettivo e offre un «confronto approfondito con le forze sociali». D´altronde il passaggio dall´Inps all´Inpu può valere 2 miliardi e mezzo di euro di risparmi. E una cosa è certa: se non si prendono lì, vanno trovati altrove. Da qui al varo della finanziaria da parte del consiglio dei ministri di venerdì il tempo è poco e la partita complessa. Decisivo l´incontro con i sindacati di giovedì. Ma anche i comuni sono sul piede di guerra per i tagli annunciati. E dalla maggioranza, nella quale tutti i partiti minori protestano per non essere stati consultati sulle misure, fioccano richieste e proposte. Rifondazione vorrebbe abolire il secondo modulo della riforma fiscale di Tremonti e portare al 45% le aliquote per tutti i redditi al di sopra dei 70 mila euro annuo (ora è 38% dai 70mila euro e 43% sopra i 100mila euro). Accoglienza tiepida dagli alleati. I Verdi minacciano di non votare un testo privo di finanziamenti per l´ambiente e il territorio. Antonio Di Pietro «presenterà un emendamento per la riduzione del 50% del finanziamento pubblico ai partiti». A quel punto però saremo già al secondo round, quello parlamentare.


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