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Unità-Scuola, un'altra educazione è possibile

Una giornata di discussione a tutto campo, intorno a un titolo che ha insieme alla semplicità e alla chiarezza di uno slogan, la capacità di richiamare alla mente una lunga esperienza di pratica e...

27/11/2005
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l'Unità

Una giornata di discussione a tutto campo, intorno a un titolo che ha insieme alla semplicità e alla chiarezza di uno slogan, la capacità di richiamare alla mente una lunga esperienza di pratica e di teoria politica, inserendola nelle problematiche dell'oggi e del futuro. "La conoscenza, bene comune". Cioè, per dirlo in estrema sintesi, non mercificabile. All'appuntamento organizzato a Roma dal Cantiere delle riviste (Alternative, Aprile, Carta, Eco radio Quaderni Labour, Nuova Ecologia, Quale Stato) hanno aderito per l'occasione anche molte testate specialistiche: come Cooperazione educativa, Ecole, Formazione ambiente, Insegnare, Rete del Nuovo municipio. Insieme al mondo della scuola (studenti, insegnanti ricercatori) diversi esponenti della sinistra (prendono la parola Titti De Simone, Rifondazione comunista e Andrea Ranieri, Ds) e la Federazione lavoratori della conoscenza Cgil. "Il pessimismo oggi è un dovere civico, dice Enrico Panini, segretario della Flc Cgil, ci impedisce di dormire, ma non di sognare che un'altra educazione è possibile".
E per "un'altra educazione", a partire dalla rivendicazione dell'eguaglianza, un valore intorno al quale far girare ogni scelta, misurare ogni obiettivo, ecco una serie di punti cardine, e la richiesta all'Unione di tenere aperto il dibattito accogliendo le riflessioni che provengono dalle forze sociali: obbligo scolastico in termini di garanzia, elevato a 18 anni; superamento della logica selettiva nell'Università; rinnovata attenzione alla emergenza analfabetismo; lotta al precariato; investimenti nella ricerca di base; e ancora, in termini assai più ampi, l'apertura di una "discussione seria" su che cosa oggi si debba studiare. E comunque: i provvedimenti di questo governo vanno cancellati, "il Paese ha bisogno di una netta affermazione di discontinuità".
Dopo le introduzioni di Enrico Panini e di Luciana Castellina, si formano tre gruppi di lavoro per approfondire altrettanti aspetti: "Saperi e diritti di cittadinanza", "Conoscenza e lavoro", "Saperi, democrazia e territorio". Poi ancora dibattito, e una studentessa parlando a nome di Udu e Uds sottolinea il valore del movimento studentesco. Al centro, esigenze di partecipazione: d'altra parte, proprio partecipazione, comunità, relazione sono le parole sulle quali il discorso continua a tornare. Forse, le parole-chiave di quel "sogno possibile".


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