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Unità: Nuova maturità, un altro pezzo di Moratti in soffitta

Via libera definitivo alla Camera, da giugno esame più rigoroso: ritornano le commissioni miste

20/12/2006
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l'Unità

Fioroni: «La scuola è di nuovo una cosa seria». I presidi: «Un bel passo avanti»di Massimo Franchi/ Roma

LA PRIMA RIFORMA della scuola ai tempi dell’Unione arriva dall’esame di maturità. Con il voto definitivo della Camera, che ha approvato ieri sera l’identico testo varato dal Senato, l’esame di Stato torna a cambiare per la terza volta negli ultimi dieci anni.

Un esame che diventerà più rigoroso e impegnativo rispetto alla versione «soft» proposta dalla Moratti e dal centrodestra dal 2001 che prevedeva una commissione completamente interna con il solo presidente esterno. Tra le novità previste dal provvedimento c'è infatti il ritorno della commissione mista d'esame, composta al massimo da sei professori per metà interni e per metà esterni. Torna poi anche lo scrutinio di accesso agli esami: sarà necessario aver superato tutti i debiti accumulati negli anni per poter sostenere la maturità. Questo sbarramento comunque non entrerà in vigore quest'anno, come spiegano le disposizioni transitorie e finali del testo. I maturandi del 2007 non rientreranno neanche nella nuova distribuzione dei punti: 25 di credito scolastico (ora sono 20), 45 per le prove scritte, 30 per l'orale, 5 di bonus e la novità della lode per chi ottiene il 100.

Capitolo importante viene anche dalla stretta sui «diplomifici». Saranno ammessi alla maturità solo gli studenti delle scuole paritarie dove funzionano interi corsi di studio, in più i cosiddetti «privatisti» potranno sostenere l'esame solo in un istituto che sia nel comune di residenza o, laddove non ce ne siano, in scuole pubbliche o paritarie della propria provincia o, al massimo, della regione. I «privatisti» saranno ammessi all’esame solo dopo il superamento di un esame preliminare, mentre sono previste anche regole più severe, da subito, per gli «ottisti», gli studenti che saltano l'ultimo anno e accedono direttamente all'esame: serve l'8 in tutte le discipline al penultimo anno, la media del 7 negli anni precedenti.

Per il ministro Giuseppe Fioroni è stato «restituita serietà e credibilità all'esame di maturità. Vogliamo una scuola che faccia andare a testa alta i nostri studenti in Italia e in Europa. Restituiamo alla scuola un esame di Stato credibile di fronte all'Università e al mondo del lavoro. Per la prima volta, si premia l'eccellenza con incentivi di natura anche economica, finalizzati alla prosecuzione degli studi universitari o nell'ambito dell'istruzione tecnica superiore. Mi auguro che questo sia il primo passo di un percorso che porti la scuola italiana a raggiungere i livelli che i nostri ragazzi meritano». Reazioni positive anche da parte della maggioranza con il presidente della commissione Cultura Pietro Folena (Prc) che parla di «piccola rivoluzione: si mette fine allo scandalo dei “diplomifici” e vi sarà finalmente un giusto rigore dell'esame». Pareri favorevoli anche dal mondo della scuola: «passo avanti» la definisce l’associazione nazionale presidi, «riforma necessaria» per l’Unione degli Studenti.


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