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Unità-Lucca, caso Pera: c'è anche l'ateneo fantasma

Lucca, caso Pera: c'è anche l'ateneo fantasma di Valeria Giglioli/ Lucca Voglia d'Università. Insieme al gas e alle autostrade, l'università. Marcello Pera ha voluto a Lucca una Scuola di A...

04/12/2005
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l'Unità

Lucca, caso Pera: c'è anche l'ateneo fantasma

di Valeria Giglioli/ Lucca

Voglia d'Università. Insieme al gas e alle autostrade, l'università. Marcello Pera ha voluto a Lucca una Scuola di Alti Studi, Imt, autoproclamatasi "di eccellenza" e subito promossa dalla Moratti a soli 8 mesi dall'inaugurazione (mentre era prevista una sperimentazione fino a 3 anni). Imt verrà finanziato con denaro pubblico. Ma l'operazione potrebbe trasformarsi in un boomerang per il presidente del Senato: una raffica di voci critiche si è abbattuta sul nuovo ateneo. Per di più Imt rischia un crollo di credibilità scientifica.
CI PENSA LA MORATTI Due degli atenei fondatori hanno ventilato l'ipotesi di uscirne e i malumori crescono tra le istituzioni locali che hanno finanziato l'avvio. Imt (Istituto mercati e tecnologie) inaugura i corsi nel marzo 2005: nasce come istituzione non statale. 75
posti (40 con borsa, vitto e alloggio), 5 dottorati. Partecipano 4 università: il Politecnico di Milano, la Luiss di Roma, la Scuola Sant'Anna di Pisa e l'università di Pisa.
Le prime 3 costituiscono un Consorzio il cui direttore è Gaetano Quagliariello, consigliere per gli affari culturali della seconda carica dello Stato e presidente di Magna Carta, la fondazione di cui Pera è presidente d'onore. Nei board Imt gli associati a Magna Carta pullulano. I soldi, contrariamente a quello che capita nel resto del mondo universitario, non mancano.
Il Ministero contribuisce già, accanto ad una Fondazione (Comune, Provincia e fondazioni bancarie lucchesi) che verserà complessivamente circa 5 milioni di euro per 3 anni.
In settembre però il Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario (che è una struttura ministeriale) assesta un colpo all'istituto voluto da Pera: la relazione sottolinea l'assenza di una comunità scientifica consolidata e di attività di ricerca. Ma lo scorso 18 novembre un decreto della Moratti trasforma la Scuola in un istituto universitario statale.
Per di più, qualche giorno prima era stato inserito un finanziamento del Ministero per Imt nella Finanziaria: 1,5 milioni di euro.
A questo punto le carte in tavola sono cambiate. E tra i fondatori si comincia a pensare all'uscita.
La Scuola Sant'Anna scrive seccamente: "L'eccellenza non si può conquistare per decreto". Anche dall'università di Pisa si levano voci critiche: tra i docenti circola una lettera aperta di Sapere'Futuro, che parla di "scandaloso regalo personalistico".
Il Senato accademico approva all'unanimità una mozione in cui "si riserva di valutare lo Statuto Imt e il suo modello di governo ai fini di considerare l'opportunità della permanenza dell'Università di Pisa". E anche le istituzioni lucchesi, che con l'istituzionalizzazione si vedono relegate al ruolo di finanziatori esterni, con più oneri che onori ora tentennano.
Il regalo di Pera sembra ormai una zavorra per Lucca, che se ne deve di fatto accollare la spesa.


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