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Unità-Il Senato non si macchi di questa vergogna

di Rosa Praticò / Roma I PARTIGIANI NON CI STANNO. Non ci stanno "a fare confusione sulla storia". Ad accettare che al Senato, l'11 gennaio, ritorni quel disegno di legge voluto da Alleanza...

31/12/2005
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l'Unità

di Rosa Praticò / Roma

I PARTIGIANI NON CI STANNO. Non ci stanno "a fare confusione sulla storia". Ad accettare che al Senato, l'11 gennaio, ritorni quel disegno di legge voluto
da Alleanza Nazionale che vorrebbe porre i repubblichini di Salò sullo stesso piano degli uomini e delle donne della Resistenza. Perché il Ddl 2244 chiede questo: assegnare la qualifica di "belligeranti", quella da loro conquistata lottando per la Liberazione del Paese, a quanti proprio contro la Liberazione si sono battuti. A servizio dell'occupante nazista, il "tedesco invasore". Con rastrellamenti, fucilazioni, sevizie. Così partigiani e antifascisti senesi hanno deciso di scrivere al Presidente del Senato, Marcello Pera. "Venuti a conoscenza dell'iter parlamentare che dovrebbe concludersi il prossimo gennaio della proposta di legge che intende equiparare militari della Repubblica Sociale Italiana con combattenti della Guerra di Liberazione - si legge nel telegramma - la invitiamo ad adoperarsi affinché il Senato non si macchi di una vergogna che offenderebbe la storia e la coscienza civile del popolo italiano. Sarebbe gradito un Suo riscontro a questo nostro invito".
La parola, quindi, passa alla seconda carica dello Stato. E il pensiero corre a quel 15 dicembre del 2003 quando nella biblioteca di palazzo Minerva, Marcello Pera definì la Resistenza "un mito". Si presentava il libro di Giampaolo Pansa, "Il sangue dei vinti" e il professore osservò: "sarebbe giunto il momento di mettere in discussione il mito, di abbandonarlo e di fare più storia. Non c'è più alcuna ragione oggi, così tanti anni dopo, in un Paese che si riconosce in positivo in principi e valori, di darsi una identità in senso negativo antifascista e basta".
Parole ricordate proprio mercoledì, con amarezza, sulle colonne de l'Unità da Massimo Rendina,il Presidente Nazionale dell'Associazione dei Partigiani d'Italia della Provincia di Roma.
Ieri, alla sua voce si è unita anche quella di un altro ex militante della Resistenza, Armando Cossutta, presidente del Partito dei Comunisti Italiani. "La destra intende arrogantemente chiudere la legislatura con uno schiaffo alla Costituzione, alla Resistenza, a coloro che hanno immolato la propria vita e combattuto nella lotta di Liberazione del Paese dal nazifascismo" ha detto Cossutta commentando l'inserimento della proposta di An nel calendario dei lavori del Senato. Poi ha aggiunto: "Rispetto per i morti, nessun sentimento di odio, ma tutte le forze, di ogni formazione politica, che si riconoscono nei valori della Resistenza devono dire no a questo pericoloso spirito di revanche volto a cancellare la memoria storica delle pagine più dolorose delle vita nazionale".


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