Unità: Il gelo di Fioroni: sono all’oscuro di tutto
«Le indiscrezioni che circolano non mi appartengono e sono certo che non appartengono a nessun componente di un governo di centrosinistra, tanto meno del nostro».
È caduto dalle nuvole Fioroni. Dei tagli alla scuola che la bozza di Finanziaria circolata nel pomeriggio di ieri prevedeva non ne sapeva niente. Andato su tutte le furie in meno di due ore, ha dettato alle agenzie un intervento durissimo per cercare di frenare la protesta e le minacce di scioperi.
«Le indiscrezioni che circolano non mi appartengono e sono certo che non appartengono a nessun componente di un governo di centrosinistra, tanto meno del nostro». Negli articoli della bozza infatti si leggeva pure di un «decreto del ministro della Pubblica Istruzione, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, (...) sui collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi in modo da conseguire, nell'anno scolastico 2007-2008, una riduzione del 6% della loro consistenza numerica».
Difficile credere che lui non potesse sapere, ma avevano fatto tutto i responsabili della Ragioneria generale e gli uomini di Padoa Schioppa, rafforzati dal rapporto Ocse di lunedì che rilevava un rapporto docenti-alunni che in Italia è più alto che nel resto d’Europa. Si sa quanto il ministro dell’Economia ci tenga all’Europa e dunque ha dato mandato ai suoi di tagliare proprio su questo capitolo senza averne preventivamente parlato con Fioroni. Il quale invece proprio in mattinata era uscito rinfrancato dall’incontro con Prodi che aveva «mostrato particolare sensibilità e attenzione nei confronti della scuola pubblica italiana». La durezza delle dichiarazioni ha subito avuto effetto con la precisazione dello stesso Prodi «sulla riarmonizzazione dell’intero capitolo», anche se lo scontro con Padoa Schioppa (nonostante la precisazione del suo ministero: «La bozza di Finanziaria circolata è superata») è ancora aperto. Fioroni non ne vuole sapere di tagli e lo ha ribadito anche nelle roventi telefonate di ieri: «Una Finanziaria seria prevede che si scrivano norme sulla scuola avendo consapevolezza del mondo della scuola, altrimenti si rischia di non sistemare i conti e di pregiudicare il sistema educativo italiano. Sto lavorando perché si rispettino gli impegni che ci siamo assunti in campagna elettorale».