Unità-Droga ' scuole private: gli ultimi regali della destra

Droga ' scuole private: gli ultimi regali della destra

Governo agli sgoccioli: ed ecco che arriva l'invasione elettorale dei decreti "omnibus"
Dentro ci finisce di tutto: dal dietro-front sulla norma "anti-Caselli" alle assunzioni dei portaborse

di Nedo Canetti / Roma

È UN CLASSICO di fine legislatura. Maggioranza e governo tentano di piazzare colpi di coda legislativi. In tutti i provvedimenti all'ordine del giorno delle due Camere cercano di infilare norme e misure che, per vari motivi, non sono riusciti a far approvare in altro
modo per la forte opposizione del centrosinistra o perché bloccati dalla commissione Bilancio per mancanza di copertura o per i tempi ristretti. Norme e misure che spesso non hanno nulla a che fare con il merito del provvedimento. Si usano soprattutto i decreti, i famosi "omnibus", anche perché possono essere discussi a Camere sciolte. Valgano gli esempi di queste ultime ore.
Il caso più eclatante è quello della legislazione sulla droga. Tre anni fa Fini presentò un ddl che stabiliva nuove norme per la lotta alle tossicodipendenze. Una proposta punitiva e proibizionista, che non distingue tra consumatori anche di modiche quantità e spacciatori, punendo tutti come presunti spacciatori, con reclusione da 6 a 20 anni. Il ddl è rimasto bloccato tre anni nelle commissioni congiunte Giustizia e Sanità. Ed ecco che c'è stata la "trovata" di Giovanardi di operare uno stralcio dal testo Fini di 28 articoli e presentarlo come progetto autonomo in un unico articolo sul quale porre la fiducia. Bloccata pure questa strada dall'opposizione, si è ora escogitato il solito giochetto: fare un maxiemendamento da inserire nel decreto per le Olimpiadi di Torino. L'ha riconfermato ieri lo stesso Fini: "Stiamo mettendo a punto un emendamento che contiene le parti salienti del ddl sulla droga, da inserire nel decreto antidoping sulle Olimpiadi". Ovvio: non c'entra nulla, ma l'obiettivo è di presentarsi all'elettorato con la faccia feroce contro i tossicodipendenti da mandare tutti in galera.
Altro capitolo, altro decreto. Lo chiamano "milleproroghe" perché sposta in avanti l'entrata in vigore di numerose norme. Dentro la marcia indietro sulla norma "anti-Caselli". Ora che l'obiettivo di impedire al giudice di diventare procuratore nazionale antimafia è andata in porto, si chiede, con un emendamento di An, di tornare alla vecchia norma. Come si ricorderà, a suo tempo si cercò in tutti i modi di bloccare Caselli, vietando a chi non fosse a più di quattro anni dalla pensione di candidarsi a cariche apicali di I e II grado. Una misura-fotografia per Caselli, perché l'età pensionabile veniva portata da 75 a 72 anni e pertanto il procuratore di Torino non aveva più i requisiti necessari. Ora si propone di riportare l'età a 75 anni. Una beffa.
Nel decreto-legge sull'Università e la ricerca, è stato depositato un emendamento che, sottobanco, allarga l'elenco delle scuole paritarie, per comprendere anche quelle che attualmente non rilasciano titoli di studio avente valore legale. Si cerca di allargare al massimo il numero di quanti possono chiedere risorse per la scuola privata.
Circola, infine, una serie di proposte finalizzate ad assumere senza concorso come dirigenti statali di ruolo a tempo indeterminato coloro che attualmente coprono un incarico temporaneo nelle dirigenza pubblica ovvero stiano svolgendo funzioni di responsabilità nelle segreterie particolari dei ministri. I portaborse, per capirci.