Tuttoscuolanews: Supplenze/1: qualcosa si muove
Si devono cambiare i meccanismi che hanno portato a questa situazione ingestibile
"Si devono cambiare i meccanismi che hanno portato a questa situazione
ingestibile. Il ministero della Pubblica Istruzione e' pronto ad
aprire un confronto con le organizzazioni sindacali per trovare le
giuste e appropriate soluzioni.". Parole del ministro Fioroni
intervistato da "Repubblica" a seguito del servizio di Tuttoscuola
della settimana scorsa sulla situazione critica delle supplenze.
Gli ha fatto eco il segretario della Cgil-scuola, Enrico Panini che si
e' dichiarato d´accordo con il ministro: «Da quando e' entrato in
vigore il nuovo regolamento ne chiedo una profonda modifica, cosi' non
funziona proprio - ha affermato. Ho sollecitato un incontro al
ministro una quindicina di giorni fa. Ma dobbiamo fare in fretta, i
disagi nelle scuole sono troppo evidenti».
Il regolamento di cui parla Panini e' stato emanato nel 2000, pochi
mesi prima dell'avvio dell'autonomia scolastica, ma e' entrato in
attuazione tre anni dopo, creando fin da subito una situazione pesante
e di vero e proprio disservizio.
Forse l'intento di quel regolamento, in vista dell'autonomia, era
quello di semplificare le procedure e ha quindi fatto piazza pulita di
disposizioni collaudate negli anni ma ritenute inadeguate alla nuova
situazione; disposizioni che, tra l'altro, prevedevano che i supplenti
indicassero il proprio domicilio nella provincia in cui intendevano
insegnare e, soprattutto, che venissero messi in coda alla graduatoria
di istituto in caso di rifiuto della proposta di supplenza, senza
giustificato motivo.
Da quel momento si sono iscritti in graduatoria supplenti che abitano
anche a centinaia di chilometri di distanza dalla provincia e che,
ovviamente, non possono essere in grado di raggiungere prontamente la
sede di supplenza per sostituire il docente improvvisamente assente.
Possono tuttavia rifiutare senza avere conseguenze, conservando il
diritto di essere interpellati per supplenze piu' vantaggiose. Ed e'
proprio questo diritto al rifiuto - secondo quanto affermano molte
segreterie delle scuole - la causa della situazione critica di oggi
che vede spesso ritardi di nomine, spese telefoniche e telegrafiche
incredibili, e, quel che e' peggio, compromissione frequente della
continuita' didattica per gli alunni affidati ad altre classi.