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Tuttoscuola-Conferenza Stato-Regioni2. La posizione delle Regioni

Conferenza Stato-Regioni2. La posizione delle Regioni L'esito della Conferenza era prevedibile nel momento in cui il Governo ha provato a spingere sull'acceleratore per la sperimentazione. Nella p...

21/12/2005
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Tuttoscuola

Conferenza Stato-Regioni2. La posizione delle Regioni

L'esito della Conferenza era prevedibile nel momento in cui il Governo ha provato a spingere sull'acceleratore per la sperimentazione.
Nella posizione delle Regioni l'avvio del nuovo sistema di istruzione e di istruzione e formazione professionale, differito al 1 settembre 2007, trova ragione e scopo nell'esigenza di realizzare la partenza contemporanea delle due filiere normative. Il lasso di tempo a disposizione va dedicato a predisporre le condizioni attuative del nuovo impianto.
E' chiaro ormai che le Regioni rifiuteranno decisamente ogni eventuale azione tesa a promuovere anticipazioni delle nuove tipologie liceali, in coerenza con il quarto comma dell'art. 27 secondo il quale il Ministero non promuove sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle scuole prima della definizione di tutti gli adempimenti previsti dallo stesso articolo.
La trattazione di merito del decreto in sede di Conferenza unificata potrà quindi essere avviata solo dopo che saranno individuati, in sede prima tecnica e poi politica, i percorsi di definizione dei criteri di attribuzione alle regioni delle risorse umane, strumentali e finanziarie. Solo dopo la condivisione, infatti, le Regioni potranno disporre di un quadro di riferimento nel quale collocare gli adempimenti di cui all'articolo 27 del D. lgs n. 226/2005. Questa la linea della compagine guidata da Errani.
La definizione delle tabelle di confluenza è questione di grande rilievo per le Regioni in quanto le stesse debbono poi essere assunte quale riferimento per la programmazione della rete scolastica di loro competenza esclusiva.
E' proprio per prevenire che la costruzione del percorso di istruzione e formazione professionale si riduca ad un mero accostamento meccanico delle strutture e delle esperienze preesistenti, che le Regioni continueranno a riferire ogni azione alla definizione degli elementi di contesto - ritenuti indispensabili - nel quale collocare compiutamente i contenuti e il percorso di attuazione della riallocazione sul territorio dell'offerta formativa.


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