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Torna il crocifisso in classe

Torna il crocifisso in classe La Spezia - Il crocifisso torna nell'aula della scuola media Cervi. Era stato rimosso da un'insegnante per l'arrivo di un alunno musulmano. Il ritorno del crocif...

31/10/2001
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Torna il crocifisso in classe

La Spezia - Il crocifisso torna nell'aula della scuola media Cervi. Era stato rimosso da un'insegnante per l'arrivo di un alunno musulmano.
Il ritorno del crocifisso è stato disposto dalla preside Gabriella Tartarini.
L'insegnante autrice del discusso gesto non si è presentata in classe, mentre il ragazzino musulmano, un nomade, è apparso indifferente alle polemiche che si erano scatenate in città.

La preside ha ordinato che il crocifisso fosse riappeso in aula in un momento in cui gli alunni non fossero presenti per evitare di dare enfasi all'episodio.

I genitori sono stati convocati dal consigli odi classe per un chiarimento. "Sono indignata e amareggiata per l' iniziativa di due o tre genitori che hanno segnalato l' episodio ai giornali, invece di parlarne prima direttamente con me" ha spiegato la preside Gabriella Tartarini.

"Hanno sbagliato - incalza la preside - così come ha sbagliato l' insegnante a togliere il crocifisso senza consultarmi".

"E' stata una cosa inattesa anche per me. Quando un giornalista ieri mi ha chiesto delucidazioni sull' episodio - racconta la professoressa Tartarini - sono cascata dalle nuvole. Ho potuto parlare solo per telefono con l' insegnante, una supplente annuale che lavora nella nostra scuola solo dall' inizio dell' anno scolastico. Mi ha spiegato che venerdì scorso, quando è giunto in classe il ragazzino musulmano, ha svolto quella che chiamiamo 'attivita' di accoglienzà e che facciamo per tutti i nuovi alunni. C'è da notare che il ragazzo appartiene a una famiglia nomade e che è stato accompagnato a scuola da un' assistente sociale, dopo che era stata segnalata la sua inosservanza degli obblighi scolastici. La professoressa di lettere ha fatto una lezione sulla tolleranza e, nell' ambito di questa, ha staccato il crocifisso".
"E qui ha ecceduto - sottolinea la preside - poichè avrebbe dovuto innanzitutto informarmi. Esiste una legge in proposito, quella che ha abolito la religione di stato e che prevede, in casi come questi, il coinvolgimento degli organi collegiali. Il gesto, seppur simbolico, mi sembra eccessivo. Io sono cattolica, nel mio ufficio il crocifisso c'è e ritengo che la nostra civiltà e la nostra religione vadano rispettate, così come ritengo un valore la tolleranza. La nostra scuola, che si articola su cinque plessi e ha 500 alunni, è molto impegnata sul fronte dell'integrazione e dell'handicap, ha un centro per l' educazione permanente degli adulti, compresi i detenuti ospiti della casa circondariale".

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