Sole 24 ore-Scuola, prove d'intesa dopo il blocco
Scuola, prove d'intesa dopo il blocco La stagione dei contratti - Ieri sciopero di confederali, autonomi e Cobas per sbloccare la vertenza - Giovedì nuovo round con Federmeccanica ROMA - ...
Scuola, prove d'intesa dopo il blocco
La stagione dei contratti - Ieri sciopero di confederali, autonomi e Cobas per sbloccare la vertenza - Giovedì nuovo round con Federmeccanica
ROMA - Sciopera la scuola contro il mancato rinnovo del contratto, contro la guerra in Iraq e la riforma Moratti. Ma sulla trattativa per i docenti l'accordo non è così lontano. Anzi ci sono già intese informali all'interno del Governo che potrebbe preludere alla ripresa del confronto con i sindacati. Alcuni giorni fa si è svolta una riunione a palazzo Chigi - alla presenza del sottosegretario Gianni Letta - con i ministri dell'Istruzione, Letizia Moratti, dell'Economia, Giulio Tremonti, e il Ragioniere generale dello Stato, Vittorio Grilli. Nel Governo occorre arrivare a un accordo per sancire le cifre effettivamente disponibili. Sembra che sui docenti i fondi - aggiuntivi a quelli per l'inflazione programmata - siano stati definiti: dovrebbero essere pari a 180-190 milioni di euro, contro una richiesta iniziale della Moratti di 240 milioni. Il vero problema rimane la mancanza di soldi per il settore Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) che rappresenta 250mila dipendenti. Tutta la materia è comunque ormai definita in sede tecnica e tocca soltanto ai politici - fino alla Presidenza del consiglio - comporre la vertenza in corso tra Istruzione e Tesoro. Superato questo scoglio, la trattativa con i sindacati potrebbe essere rapidissima. Sullo sciopero è la solita guerra di cifre. Ieri i sindacati hanno esibito il trionfo di un'astensione del personale che avrebbe toccato a loro avviso l'80 per cento. Il ministero dell'Istruzione, invece, parla del 37,8 per cento. La protesta era programmata da oltre un mese, ma il precipitare delle notizie dal fronte di guerra e l'approvazione della riforma Moratti hanno finito, inevitabilmente, per incrociare la data del 24 marzo investendola di particolari significati politici. Così con gli striscioni e i cartelli di protesta sindacale, nelle piazze hanno sfilato le bandiere arcobaleno della pace. "Un successo straordinario - commenta Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola - circa 200mila insegnanti e Ata hanno partecipato alle diverse manifestazioni per denunciare l'inaccettabilità del blocco della contrattazione. E ricordiamo che il contratto è scaduto da 15 mesi". Ieri hanno incrociato le braccia gli iscritti di Cgil, Uil, Cisl, Snals, Gilda degli insegnanti, Unicobas, Cobas e Cub, con una compattezza che sembrava andata in frantumi. "La riuscita dello sciopero dà un inequivocabile segnale al governo, ai suoi ministri Tremonti e Moratti - ha detto Daniela Colturani, segretario generale della Cisl scuola - perché escano dall'immobilismo e dalle tante ambiguità che penalizzano tutta la scuola italiana, la quale non vuole essere mortificata dalla devastante politica dei tagli e dal conseguente rifiuto di adeguate risorse". Fedele Ricciato, segretario generale dello Snals invita il governo a prendere atto che "contratto, immissioni in ruolo e stabilità degli organici rappresentano obiettivi irrinunciabili per il mondo della scuola". "Alle ragioni della partecipazione allo sciopero si è aggiunto un unanime rifiuto della guerra in atto - spiega Alessandro Ameli, leader della Gilda degli insegnanti -. Siamo al paradosso che alla firma di questo contratto seguirà la sua naturale, immediata scadenza (dicembre 2003) e la riapertura di una nuova stagione contrattuale". Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola non ha dubbi: "Deve finire il balletto degli incontri tra tecnici, completamente inutile, e si deve giungere in pochi giorni alla chiusura del contratto. C'è preoccupazione per le incertezze rispetto al processo riformatore e per la continua precarizzazione della scuola". Secondo il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi i manifestanti hanno espresso "il rifiuto della scuola-azienda e dell'istruzione mercificata e privatizzata, volute dalla controriforma Moratti". Per il coordinatore nazionale Cub-scuola "questa manifestazione non deve essere utilizzata dai sindacati istituzionali per chiudere al ribasso il contratto e per accettare le pretese del Governo". LUIGI ILLIANO MARCO LUDOVICO
Martedì 25 Marzo 2003