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Sinopoli (Flc Cgil): “Chiederemo la stabilizzazione dei supplenti covid in organico di fatto. Riforma del reclutamento e percorsi abilitanti al più presto” [INTERVISTA]

Intervista a Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, sui temi del precariato e della riforma del reclutamento in vista dell’approvazione definitiva del decreto sostegni bis.

13/07/2021
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OrizzonteScuola

Sono giorni decisivi per chiudere la partita decreto sostegni bis: dopo l’ok in commissione bilancio, il testo è arrivato in Aula alla Camera, anche se nella giornata del 12 luglio, su richiesta del relatore Bompane, il testo è tornato in commissione a causa di alcuni dubbi riguardanti le coperture. Per quanto concerne il precariato le risposte di questo provvedimento non hanno soddisfatto appieno, anche se non tutto è da buttare.

E’ il pensiero di Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, che ad Orizzonte Scuola spiega il suo punto di vista sui lavori parlamentari attualmente in corso.

Alla fine sul precariato, per quanto riguarda il sostegni bis, ha prevalso la linea di Palazzo Chigi, con una stabilizzazione per i precari di prima fascia Gps, quindi non parliamo di numeri enormi. Adesso che succede? Cosa dobbiamo aspettarci a settembre?

Ha prevalso la linea di Palazzo Chigi rispetto alla scelta di contingentare le assunzioni da GPS solo alla prima fascia, ma la platea dei docenti di sostegno coinvolti nelle assunzioni sarà più ampia di quella prevista nella prima versione del Decreto sostegni-bis: infatti il requisito dei 3 anni di servizio, come avevamo richiesto, è stato abbattuto e questo è un risultato concreto che portiamo a casa. Questo amplierà le assunzioni nel sostegno in modo importante, ma non risolutivo. A settembre dunque ci aspettiamo dei passi in avanti rispetto allo scorso anno, sebbene rimanga da sciogliere il grosso nodo degli insegnamenti disciplinari della scuola secondaria per i quali solo l’allargamento alla 2 fascia GPS avrebbe consentito assunzioni pari ai posti vacanti.

Non si parla nemmeno di percorsi abilitanti: si stabilisce un termine entro il quale far partite il “vecchio” concorso straordinario per l’abilitazione di cui si sono perse le tracce. Eppure sono 8 anni che gli insegnanti precari non possono abilitarsi per poi puntualmente restare esclusi dalle procedure che richiedono l’abilitazione.

La richiesta di percorsi abilitanti a regime, senza selezione in ingresso per chi ha 3 anni di servizio e i docenti ingabbiati è, e resta, una nostra battaglia fondamentale. La FLC crede fermamente che serva una formazione in ingresso abilitante per i docenti della secondaria e che questa formazione debba esser fatta in collaborazione tra scuola e università. Le procedure concorsuali sono state ulteriormente svilite con il ricorso ai quiz anche per i concorsi ordinari, quindi per noi questo rimane l’obiettivo fissato nel Patto per la scuola e l’orizzonte di una riforma del reclutamento da realizzare al più presto. Non a caso questo è uno dei temi su abbiamo chiesto al Ministro Bianchi di riaprire subito i tavoli di confronto.

Cosa ne pensa dell’emendamento Casa per il sostegno? Sarà una misura efficace?

La scelta di eliminare il requisito del servizio per le assunzioni dei docenti specializzati va nella direzione che avevamo indicato, però questa misura deve essere accompagnata da una norma che semplifichi l’accesso al TFA per i docenti che si trovano nella II fascia GPS sostegno. Il fatto che il ministero abbia ottenuto 90 mila posti per le specializzazioni nel prossimo triennio costruisce una cornice che rende praticabile questo secondo passaggio. Occorre però un tavolo anche al MI per definire le modalità necessarie per far sì che gli atenei  del centro-nord garantiscano un’offerta formativa adeguata ai bisogni della scuola.

Invece è rimasta intatta la norma che prevede il recupero degli apprendimenti dal 1° settembre senza retribuzione aggiuntiva per i docenti. Lei cosa ne pensa?

Si tratta di una scelta sbagliata che ripete errori già commessi in passato: invece di investire sugli organici e sulla riduzione degli alunni nelle classi, per dare risposta ai bisogni di apprendimento degli studenti, si pretende di risolvere il problema scaricando sui docenti l’onere dei recuperi. Come se un corso a settembre potesse sostituire i gap di apprendimento determinati da un sistema scuola impoverito nel monte ore e negli organici.

Ci sarà l’organico covid fino al 31 dicembre. Si tratta di una mossa giusta, in vista dell’avvio di anno scolastico che potrebbe essere di nuovo condizionato dalla pandemia?

La conferma dell’organico di emergenza è stata una nostra battaglia, ma avevamo chiesto incarichi al 30 giugno e una gestione dei posti che evitasse i ritardi nei pagamenti che abbiamo vissuto durante l’anno appena terminato. Le risorse destinate a questo scopo sono poche e sfruttano i risparmi realizzati nell’anno scolastico 2020/21. Chiederemo al ministro Bianchi di stabilizzare i posti COVID nell’organico di fatto.


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