SCUOLA/ SINISTRA INSORGE CONTRO VALORE LEGALE TITOLO PARITARIE

SCUOLA/ SINISTRA INSORGE CONTRO VALORE LEGALE TITOLO PARITARIE
Sotto accusa emendamento in Senato: "al discount dell'istruzione"
19-01-2006 20:43
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Roma, 19 gen. (Apcom) - La sinistra insorge contro la modifica in Senato del testo di riforma del decreto legge sull'università che intende allargare alle scuole paritarie e non statali il valore legale del titolo di studio, che diventerebbe quindi utile all'iscrizione accademica. L'emendamento, messo al voto questa mattina, non è passato per due volte a causa della mancanza del numero legale in aula.

"Questo emendamento - ha detto la sen. Chiara Acciarini, dei Ds - è un tentativo gravissimo di allargare il numero delle scuole paritarie che vengono dichiarate sedi di assolvimento dell'obbligo scolastico aprendo così la strada ad una serie di scuole non paritarie, non qualificate, che in avvenire chiederanno finanziamenti allo Stato".

Secondo il sen. Fiorello Cortiana, dei Verdi, si tratterebbe di "allargare al massimo il numero di coloro che possono chiedere risorse per la scuola privata sottraendole così alla scuola pubblica e, al tempo stesso, si mette in discussione il principio liberale che ha sempre ispirato l'istruzione e la formazione nella nostra Costituzione. Siamo ormai al discount della scuola".

Anche la Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil ha espresso dure parole contro la volontà di modificare il testo del decreto legge numero 250: "dall'esito dell'emendamento - si legge in una nota sindacale - dipendono le sorti del nostro sistema scolastico, per questo l'emendamento deve essere respinto: si tratta del classico "specchietto per le allodole" che consentirebbe al governo di centrodestra, una volta superato l'ostacolo, di far passare comunque la sua idea neoliberista di scuola, sterilizzando di fatto il dettato costituzionale".

In serata la Flc-Cgil ha anche mobilitato i suoi iscritti chiedendogli di inviare un fax di protesta, per l'emendamento sul titolo di studio alle scuole non statali, ai presidenti del Senato e della Camera e alle rispettive presidenze delle commissioni istruzione e bilancio.