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Repubblica-"Scuola, quarantamila assunzioni"

Trentacinquemila insegnanti, 5mila fra tecnici, amministrativi e ausiliari precari diventeranno di ruolo dall'anno prossimo "Scuola, quarantamila assunzioni" Il governo vara un decret...

25/06/2005
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la Repubblica

Trentacinquemila insegnanti, 5mila fra tecnici, amministrativi e ausiliari precari diventeranno di ruolo dall'anno prossimo
"Scuola, quarantamila assunzioni"
Il governo vara un decreto. I sindacati: tardivo e insufficiente
Berlusconi soddisfatto: un provvedimento a costo zero come piace a Siniscalco
MARIO REGGIO


ROMA - Quarantamila assunzioni nella scuola pubblica. Lo ha stabilito il decreto approvato ieri pomeriggio dal Consiglio dei ministri. A partire dal prossimo anno scolastico 35 mila insegnanti precari e 5 mila tecnici, amministrativi e ausiliari diventeranno di ruolo. "Entro dieci giorni, di concerto con il ministero dell'Economia - recita il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi - sarà messo a punto un decreto interministeriale per le assunzioni per i due anni successivi". Un'operazione a costo zero per le casse dello Stato, come ha ricordato il premier Silvio Berlusconi, "con grande soddisfazione del ministro Siniscalco".
Risolto l'endemico problema dei precari? Neanche per idea, ribattono i sindacati della scuola, "una risposta parziale e tardiva, restano scoperti altri 80 mila tra gli insegnanti e 70 mila tra il personale non docente, senza tenere conto delle decine di migliaia di persone che andranno in pensione nei prossimi tre anni".
Secondo il ministro Moratti, invece, "la stabilizzazione del personale della scuola rappresenta un riconoscimento per il lavoro svolto fino ad ora e contribuisce, attraverso una maggiore stabilità, a dare più qualità alla formazione e più serenità sia alla scuola che al personale". Soddisfatto, anche se ammette che il problema dei precari non è risolto, Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An: "È un grande risultato per il quale Alleanza Nazionale si è battuta con grande determinazione. Non è ancora la soluzione definitiva come noi avevamo auspicato, ma è tuttavia un passo avanti decisivo. Grazie al semplice turn over nei prossimi cinque anni sarebbe possibile assumere tutti i precari della scuola".
Critici i Ds. "Una tardiva riparazione, forse in chiave elettorale da qui al 2006 - affermano le onorevoli Alba Sasso e Chiara Acciarini - entrano molte meno persone dei posti disponibili. Una parte minima rispetto a quella che sarebbe entrata se ci fossero state regolari e annuali immissioni in ruolo, come previsto da una legge del centrosinistra. Un epilogo disarmante per una storia di ordinaria incapacità". Mentre lo Snals annuncia che farà pressioni sulle forze politiche perché il Parlamento incrementi il numero delle assunzioni, Enrico Panini, segretario della Cgil, commenta: "Dopo mesi di dichiarazioni roboanti il governo riesce ancora una volta a smentire se stesso, tra amnesie e speculazioni. A parte il ridicolo numero delle assunzioni rispetto al mondo del precariato della scuola, Palazzo Chigi si è dimenticato l'impegno preso in Parlamento di coprire in tre anni tutti i posti vacanti. Poi un'altra amnesia: i precari dell'università, della ricerca e quelli delle Accademie e dei Conservatori, considerati figli di un dio minore".
Il decreto approvato ieri non ha placato le proteste dei Comitati Insegnanti Precari. "Questo provvedimento una tantum - sostiene Gianfranco Pignatelli, presidente nazionale dei Cip - è funzionale all'acquisizione del consenso elettorale in vista delle politiche del 2006, ma non contribuisce a eliminare la precarietà né a conferire più qualità alla scuola statale. Infatti - spiega - a fronte degli attuali 100 mila posti vacanti e dei 200 mila pensionamenti previsti per il 2007, il decreto copre poco più del 10 per cento del fabbisogno, dimostrandosi di grande impatto mediatico e scarso effetto pratico. In una scuola invasa di precari, impantanata nella precarizzazione dei rapporti di lavoro e, peggio, degli equilibri didattici, sarebbe stato più utile - aggiunge Pignatelli - varare un programma pluriennale per la totale copertura delle disponibilità chiudendo, nel contempo, il rubinetto delle Scuole di specializzazione per l'insegnamento che, a getto continuo, inondano la scuola di giovani docenti senza futuro per autofinanziare gli atenei".


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