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Repubblica-Scuola, gli Stati Uniti copiano la Cina

LA STORIA Lezione cinese ai matematici Usa Gli studenti asiatici sono più bravi degli americani, che ora importano i loro programmi di studio Schiaffo dalla classifica Ocse sull'istruzione: student...

14/12/2004
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la Repubblica

LA STORIA
Lezione cinese ai matematici Usa Gli studenti asiatici sono più bravi degli americani, che ora importano i loro programmi di studio Schiaffo dalla classifica Ocse sull'istruzione: studenti Usa agli ultimi posti. Così la più grande potenza mondiale cerca di rimediare
Scuola, gli Stati Uniti copiano la Cina
Asiatici più bravi in matematica, i licei americani importano i loro programmi

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FEDERICO RAMPINI
PECHINO
L'AMERICA si arrende al made in China anche sui banchi di scuola. Allarmate dai pessimi risultati dei loro liceali in matematica e nelle scienze, dove i ragazzi asiatici sono molto più avanti, le autorità scolastiche Usa stanno importando dalla Cina i programmi di studio e i metodi d'insegnamento. La speranza, adottando la didattica cinese, è quella d'arrestare un declino che altrimenti avrà conseguenze sul livello scientifico dell'America e sulla competitività della sua industria.

Lo choc per gli Stati Uniti arriva puntualmente ogni anno, sempre in questo periodo: è l'epoca in cui esce la classifica mondiale delle nazioni stilata in base ai risultati dell'istruzione. Viene compilata con metodi rigorosi dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), con sede a Parigi, che riunisce i 30 paesi più industrializzati. La classifica si ottiene dopo aver sottoposto decine di migliaia di studenti - una élite dei più bravi in ogni paese - a test di lettura, matematica e scienze. Gli esami non premiano l'apprendimento nozionistico, anzi: le prove di matematica misurano la capacità di usare i concetti in modo creativo, per risolvere nuovi problemi. Da molti anni ormai gli studenti americani si piazzano agli ultimi posti tra i paesi sviluppati, mentre al vertice della classifica dominano le nazioni asiatiche. Quest'anno l'orgoglio degli Stati Uniti ha subito un colpo più duro del solito. Gli studenti Usa sono scivolati fino al 28esimo posto nella prova di matematica, scendendo ancora di parecchie posizioni, perché per la prima volta sono state ammesse al test due città della Cina comunista, Hong Kong e Macao. L'Italia non può certo rallegrarsi: nei test dell'Ocse i nostri studenti arrivano dietro gli americani.
Nella prova di matematica gli studenti di Hong Kong non appena ammessi hanno subito conquistato il primato assoluto in classifica. Nelle scienze arriva prima la Finlandia, ma subito alle sue spalle si piazza un trio asiatico: Giappone, Hong Kong e Corea. Da notare l'ottima performance di Macao, che meno di dieci anni fa era ancora una colonia portoghese, ma ha il sistema di insegnamento cinese: arriva tra i primi dieci in tutte le prove.
La figuraccia degli studenti americani è uno choc che rilancia il dibattito su un problema strategico. Proprio per le carenze del suo sistema scolastico, l'industria ad alta tecnologia negli Stati Uniti soffre di una cronica penuria di ingegneri, matematici, fisici, biologi, ed è costretta a importare talenti dall'estero. "Ma oggi le nostre multinazionali hanno un'altra opzione - avverte Susan Traiman della Business Roundtable, la Confindustria Usa - e cioè di spostarsi là dove ci sono i talenti. Sempre di più hanno la tentazione di trasferire le attività di ricerca in paesi come la Cina". I Politecnici cinesi ormai sfornano 350.000 ingegneri all'anno, e con lo stipendio di un americano la Microsoft o la Intel possono assumerne quattro.
La paura è tale da costringere a rimedi estremi. The Wall Street Journal rivela che più di 200 licei americani, dal Massachusetts al New Jersey all'Oklahoma, hanno adottato una soluzione radicale: importare in toto il sistema d'istruzione cinese, usando gli stessi manuali e gli stessi metodi didattici. Il modello più copiato in assoluto è il programma di matematica e scienze di Singapore. La ragione è semplice. La piccola città-Stato è etnicamente e culturalmente a maggioranza cinese, però ha adottato da decenni un perfetto bilinguismo inglese-cinese, sia nelle scuole che nella vita pubblica. Questo bilinguismo rende più facile importare di sana pianta i programmi scolastici di Singapore negli Stati Uniti, senza bisogno di complesse traduzioni.
Gli insegnanti americani che usano il metodo-Singapore hanno scoperto che in Cina i programmi scientifici sono meno estesi, ma molto più approfonditi. "Nella scuola media di Singapore - dice il professore di matematica Steve Keating citato dal Wall Street Journal - risolvono problemi di algebra che sono difficili perfino per me, e che in America vengono affrontati solo a fine liceo". Viene smentito il pregiudizio secondo cui in Asia si inculcano ancora tante nozioni attraverso una memorizzazione ripetitiva. Imparare a memoria si usa, ma al tempo stesso gli scolari cinesi ricorrono alla visualizzazione per comprendere concetti astratti.
Per gli Stati Uniti i risultati di questa sperimentazione su larga scala sono già evidenti, e positivi. Il "made in China" si esporta bene anche in questo campo. I primi test compiuti nei licei americani che usano i programmi di Singapore rivelano un netto miglioramento dei risultati scolastici. Ma il National Council of Teachers of Mathematics (Consiglio superiore dei professori di matematica) ritiene che "per raggiungere gli stessi risultati di Singapore non basta adottare i suoi manuali". Gli esperti sottolineano che il migliore apprendimento della matematica e delle scienze in Asia è il frutto anche di altri fattori: "una cultura dell'autorità e della disciplina, in cui l'intera comunità sociale dai docenti ai genitori aspetta dai ragazzi un duro sforzo e un impegno totale nello studio".
Di questa differenza culturale un testimone è l'americano Peter Hessler, che arrivò in Cina nel 1996 nell'ambito del Peace Corps per insegnare in un liceo di Fuling nel Sichuan. Della sua esperienza pluriennale, raccontata nel libro "River Town", Hessler ricorda lo choc di fronte ai metodi d'insegnamento cinesi. "Quando ero uno studente in America - dice Hessler - ero abituato ad avere insegnanti che cercavano di indorarmi la pillola, mi risparmiavano sempre giudizi severi o critiche troppo dirette. Ero abituato ad avere il mio amor proprio accarezzato, ad essere sempre incoraggiato per i miei sforzi anche se facevo degli errori. Ma i miei amici sino-americani mi avevano avvertito che nelle famiglie e nelle scuole cinesi non si usa così. Loro stessi, cinesi cresciuti in America, avevano lo choc di frequentare scuole dove gli insegnanti americani li trattavano con gentilezza, ma poi quando rientravano a casa i giudizi dei genitori erano severissimi. Budui: sbagliato. Un sette in pagella contava meno di tutti i dieci e lode nelle altre materie. Budui. Continua a lavorare. Non hai ancora combinato niente di buono". A questo punto per l'America è chiaro qual è il passo successivo: importare insegnanti cinesi, impregnati della dura disciplina confuciana.


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