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Repubblica-Scampia, da venti giorni lezioni al buio

Disagi per i piccoli alunni della scuola, trecento ragazzini dai dieci ai quattordici anni Scampia, da venti giorni lezioni al buio La protesta dei genitori nella succursale della med...

13/12/2005
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la Repubblica

Disagi per i piccoli alunni della scuola, trecento ragazzini dai dieci ai quattordici anni
Scampia, da venti giorni lezioni al buio
La protesta dei genitori nella succursale della media Sandro Pertini
"Ogni volta ci promettono di trovare la soluzione, ma la promessa viene poi disattesa"
BIANCA DE FAZIO


A scuola senza energia elettrica. Impossibile accendere la luce, men che mai usare i computer. Al buio, sforzando gli occhi oltre misura, per leggere e scrivere. Gli studenti della succursale della scuola media Sandro Pertini, a Scampìa, trecento ragazzini dai dieci ai quattordici anni, sono al buio da venti giorni.
In classe non si accende la luce, e fino a qualche giorno fa erano spenti anche i termosifoni. Nonostante il freddo, nonostante il buio di queste giornate nuvolose. "E anche oggi che c'è il sole - dicevano ieri alcuni genitori - nelle aule le lezioni si svolgono praticamente al buio. La scuola non è esposta al sole, le finestre sono piccole, non basta la luce esterna a illuminare le aule". Una situazione che ha spinto i genitori alla mobilitazione.
Ieri alcuni rappresentanti di istituto e alcuni genitori eletti a rappresentare le famiglie delle varie classi, hanno chiesto alla Asl un sopralluogo nell'istituto. E se non è compito dell'Azienda sanitaria ripristinare l'illuminazione elettrica, di certo la Asl potrebbe negare l'agibilità di quella sede scolastica se verificasse che le condizioni di luce non sono adeguate. Dopo le proteste di qualche giorno fa, la corrente è stata ripristinata in una parte dell'istituto, ma sono ancora molte le aule dove si fa lezione senza neppure riuscire a vedere la lavagna.
"Ogni giorno - affermano Rosaria Marotta e Rita Salvatore, rispettivamente rappresentante di una classe e componente del Consiglio di istituto - ci promettono la soluzione definitiva per l'indomani, ma la promessa viene sistematicamente disattesa". Così i genitori annunciano nuove iniziative di protesta e non escludono di lasciare i figli a casa, piuttosto che mandarli a scuola in queste condizioni.
E proprio sulle carenze dell'edilizia e della sicurezza scolastica si appuntano alcune delle critiche che hanno spinto la Cgil scuola a proclamare lo stato di mobilitazione di tutto il personale. "Alle carenze più volte denunciate si aggiungono nuovi e drammatici problemi causati dalle scelte del governo, che impoveriscono ulteriormente la scuola pubblica campana".
Solo nella nostra regione la Finanziaria taglierà, ad esempio, otto milioni di euro per i fondi alle scuole (come dire meno supplenze e meno integrazione dei disabili), e anche i tagli agli enti locali metteranno in crisi le tante voci del diritto allo studio. Basti pensare che sono cinquemila, a Napoli, i bambini in lista d'attesa per le scuole dell'infanzia, mentre aumenta il numero degli alunni per classe e diminuisce quello dei docenti e del personale amministrativo.


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