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Repubblica-Pubblico impiego, trattativa più vicina

Il ministro della Funzione Pubblica pronto a incontrare i sindacati. La Cgil: un passo avanti, ma dal governo segnali pericolosi Pubblico impiego, trattativa più vicina Baccini: "Deciderem...

08/01/2005
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la Repubblica

Il ministro della Funzione Pubblica pronto a incontrare i sindacati. La Cgil: un passo avanti, ma dal governo segnali pericolosi
Pubblico impiego, trattativa più vicina
Baccini: "Decideremo dopo il 13 la data del confronto"

LUISA GRION

ROMA - Questa volta, giurano al ministero della Funzione Pubblica, sarà la volta buona. La convocazione dei sindacati per trattare sul rinnovo dei contratti è imminente: la data sarà fissata in settimana. Anzi, più precisamente giovedì prossimo, 13 gennaio, a Palazzo Chigi durante l'incontro che ha all'ordine del giorno i temi del Sud e della competitività. "Usciremo da quell'appuntamento con una data - ha detto il ministro della Funzione Pubblica, Mario Baccini - E comunque, prima della apertura del tavolo sul contratto, è mia intenzione incontrare i sindacati al ministero".
Che sulla vertenza degli statali si debba arrivare al "dunque" è ormai cosa certa: il contratto, che interessa 3 milioni e mezzo di dipendenti, è scaduto da oltre un anno. Il sindacato si prepara ad organizzare un nuovo sciopero generale: è in attesa di convocazione dallo scorso giugno, l'appuntamento è stato rimandato di mese in mese, ora non vuole più sentire ragioni. "Apprezziamo - la buona intenzione del ministro Baccini - dice Carlo Podda, segretario nazionale della Funzione Pubblica Cgil - dopo la "morta gora" che ha caratterizzato la fase Mazzella è già un risultato. Ma non crediamo che il problema sia nelle intenzioni del ministro, semmai è nell'atteggiamento del governo, che è chiarissimo e pericoloso. Basta ricordare le parole di Berlusconi: secondo lui i dipendenti pubblici dovrebbero vergognarsi di ritirare la busta paga. Dunque la pubblica amministrazione è una solo una spesa da ridurre, un settore da ridimensionare: il blocco del turn over annuncia 75 mila tagli, di fatto, nei prossimi tre anni lieviteranno fino a 165 mila".
Di fatto, in attesa che il tavolo si apra, le posizioni delle due parti restano molto distanti. Il governo fa una proposta, scritta in Finanziaria, di un aumento fermo al 4,1 per cento. Il sindacato - che attende ancora il recupero del divario del biennio precedente fra inflazione reale e programmata - chiede l'8. "Non c'è molto su cui trattare - dicono alla Cgil - fra poco arriveranno anche i dati ufficiali dell'Istat sull'inflazione del 2004. Restano margini sul costo della vita previsto per il 2005, ma si tratta di spazi minimi".


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