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Repubblica-Milano-"Sbagliato dare giudizi netti sui piccoli"

PERCHÉ NO Valeria, madre di due bimbi "Sbagliato dare giudizi netti sui piccoli" "Non è il metodo migliore per avvicinare le famiglie" ...

06/12/2005
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la Repubblica

PERCHÉ NO
Valeria, madre di due bimbi
"Sbagliato dare giudizi netti sui piccoli"
"Non è il metodo migliore per avvicinare le famiglie"


"La parola comportamento mi fa tornare indietro nel tempo e mi mette a disagio. Non credo che debba essere inserita in una scheda di valutazione di bambini delle elementari". Valeria Viganò, mamma di due ragazzi, uno alle elementari e uno alle medie, non è d'accordo. E alla nuova pagella preferisce di gran lunga la vecchia.
Perché?
"Prima le maestre davano un giudizio complessivo del bambino, tenendo in considerazione sia il livello di apprendimento sia il comportamento a scuola. Inserire invece uno spazio apposito solo per il giudizio su com'è l'alunno in classe rischia di bollarlo: sei un bambino buono o un bambino cattivo".
Ma se si è comportato male non è giusto che la pagella lo metta in evidenza?
"Può farlo senza arrivare a schematizzare e stigmatizzare. Una parola può facilmente essere soggetta a incomprensioni. La nuova scuola non deve tornare indietro nel tempo scrivendo sulla pagella che un bambino è stato maleducato a sei anni. Mi aspettavo che una nuova scuola si avvicinasse di più alla famiglia".
Un brutto voto può anche essere educativo e aiutare i bambini a crescere
"Il rischio è che i bambini confrontino le pagelle fra loro e che soffrano di un giudizio negativo che spesso non è dovuto solo a loro. Il voto non fa che guardare a quello che il bambino manifesta senza andare a indagare quello che muove un cattivo comportamento. Non si può scaricare su un bambino il fallimento di un adulto".
Si riferisce ai genitori? Meglio dare un voto ai genitori?
"Agli adulti in genere. Si fa in fretta a dire che un bambino è maleducato, meno a porsi il problema del perché".
I suoi figli rischiano un brutto voto in condotta?
"No, il mio ragionamento è quello di una madre che non corre questo rischio".
(t. m.)


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