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Repubblica-"La soluzione è il metodo misto"

IN ITALIA Da noi gli insegnanti decidono volta per volta come regolarsi con gli alunni "La soluzione è il metodo misto" Con l'autonomia scolastica è difficile dare in...

13/12/2005
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la Repubblica

IN ITALIA
Da noi gli insegnanti decidono volta per volta come regolarsi con gli alunni
"La soluzione è il metodo misto"
Con l'autonomia scolastica è difficile dare indicazioni nette
L'importante, dicono gli esperti, è che la lettura sia un'attività ricca
MARINA CAVALLIERI


ROMA - Immagini o suoni? Figure o sillabe? Disegni o alfabeto? La guerra dei metodi in Italia sembra abbandonata, chiusa senza vincitori né vinti. Gli insegnanti in classe decidono di volta in volta e sempre più spesso utilizzano un saggio metodo misto, una soluzione a cui si è arrivati dopo diversi tentativi, un compromesso tecnico, dicono gli interessati, più che ideologico. "Metodo globale o sillabico? È un problema più sentito in Francia che da noi, lì è diverso il rapporto tra alfabeto scritto e parlato. C'è anche da aggiungere che in Italia un ministro della Pubblica istruzione non darebbe mai un'indicazione così netta, con l'autonomia scolastica sono gli insegnanti a decidere cosa fare e scelgono spesso in base agli alunni che hanno davanti". Raffaele Iosa, ispettore della Pubblica istruzione, ex maestro ed esperto di didattica, spiega che la scuola italiana non vive la contrapposizione francese, dopo mode alterne si è giunti ad un sintesi, anche se ogni insegnante continua ad avere le sue preferenze.
"Il metodo globale è più vicino alla mente del bambino che parte sempre dall'insieme per andare al particolare, l'approccio globale all'apprendimento è importantissimo, però bisogna poi andare al particolare per far capire che la p è diversa dalla i e così via. Oggi la tendenza è tenere insieme i metodi, si parte spesso col globale e si arriva al sillabico, l'esperienza è che usarne uno solo è rischioso". Il metodo globale è più lento per imparare a leggere e scrivere per questo a volte, per affrettare i risultati, si usa il sillabico, più veloce. "Un buon globale però aiuta nel tempo ad avere una ottima capacità di lettura, si arriva più tardi a leggere ma consolida meglio la capacità di comprensione".
Gran parte dei bambini che vanno alle elementari arrivano in classe che in parte sanno già leggere e scrivere, sono capaci di scrivere il proprio nome o la parola "fine" che vedono in televisione. "Non c'è un metodo buono per tutti", dice Piero Floris, esperto didattica, "l'alunno quando arriva in prima ha già una serie di conoscenze, si è fatto delle ipotesi su come funziona il codice della scrittura, ogni bambino usa strategie diverse per imparare, c'è il bambino sillabico, il bambino preconvenzionale, la querelle sui metodi è in parte superata, l'importante è motivare alla lettura, farne un'attività ricca di significati". Perché la questione che ha scatenato l'allarme e la riflessione sui metodi nasce dal fatto che i ragazzi arrivano alle medie e oltre con una scarsa capacità di comprensione del testo, una preoccupante crisi della lettura molto sentita anche in Italia. "La scrittura e la lettura sono cose difficili da imparare, sono una tecnica, non un apprendimento naturale", dice Giorgio Gaudenzi, maestro e direttore di un circolo didattico a Ravenna. "C'è sempre stata una contrapposizione tra sillabico e globale, il primo ha un significato più profondo per i bambini, il secondo è più tecnico e oggi in una società della comunicazione visiva bisognerebbe riflettere di più sull'apprendimento e sui suoi metodi, perché su questo la scuola gioca la sua capacità formativa".


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