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Repubblica-La scienza commissariata

Ecco il progetto di riforma del ministro. Una rivoluzione che investirà tutti gli enti, non solo il Cnr La scienza commissariata Moratti: nomine politiche per i vertici della ricerca I dirige...

02/08/2002
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la Repubblica

Ecco il progetto di riforma del ministro. Una rivoluzione che investirà tutti gli enti, non solo il Cnr
La scienza commissariata
Moratti: nomine politiche per i vertici della ricerca

I dirigenti scientifici non saranno più scelti per concorso ma designati dall'alto
CLAUDIA DI GIORGIO

ROMA - "Riordino della rete degli enti di ricerca e del Consiglio Nazionale delle Ricerche". E' questo il titolo del decreto legge con cui il ministro Moratti trasforma la ricerca pubblica italiana. Il testo, di cui pubblichiamo la prima pagina, contraddice in vari modi le fonti ministeriali che ne avevano categoricamente negato l'esistenza. Anzitutto perché c'è, come "Repubblica" aveva anticipato nei giorni scorsi. Poi perché non si tratta affatto di "studi preliminari", come sosteneva il ministero, ma di un provvedimento circostanziato e già predisposto per la firma del Presidente della Repubblica, il cui avanzato stato di perfezionamento coincide con l'ipotesi che la sua presentazione fosse prevista per ferragosto, se non prima.
L'interesse del testo, però, è altrove. La sua lettura permette infatti di apprendere che i cambiamenti non riguardano solo il Cnr, ma l'intero sistema della ricerca statale, toccando sia gli enti di primo piano (come l'Agenzia Spaziale Italiana, a cui vengono affidate le competenze di una società a maggioranza pubblica, il Cira) che istituti più piccoli, come la Stazione Zoologica Dohrn di Napoli o l'Istituto Galileo Ferraris: entrambi, questi ultimi, nella lista degli enti soppressi. Ma le intenzioni di riforma vanno al di là delle strutture e modificano profondamente la natura stessa della ricerca scientifica pubblica, la cui direzione passa sotto il controllo diretto della classe politica.
Vediamo come. La prima parte del decreto è dedicata al Cnr, che viene suddiviso in 15 dipartimenti tematici, in cui confluiscono buona parte degli attuali istituti, più una serie di altri enti minori, che sono soppressi. Dal Cnr della Moratti escono invece gli istituti di radioastronomia, astrofisica spaziale e fisica dello spazio, che finiscono nell'Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica).
A capo dei 15 superdipartimenti, il decreto pone altrettanti direttori a cui conferisce grande autonomia, da neo manager della scienza pubblica. Ed è qui, nell'articolazione della catena di comando secondo il Moratti-pensiero, che sta l'elemento di novità. La scelta dei direttori di dipartimento, difatti, così come del direttore generale del Cnr, non è affidata ad un concorso pubblico, ma direttamente al presidente e al suo consiglio d'amministrazione. Un consiglio d'amministrazione modello Rai, in cui il governo si aggiudica un numero di componenti tale da garantirsi sempre la maggioranza dei voti. Nel Cnr, le nomine ministeriali sono tre su cinque, incluso il presidente. Ma il modello è replicato per tutti gli altri enti: nel Cda dell'Asi, i fiduciari governativi saranno addirittura cinque su cinque.
Ma non basta. Il Cda nomina anche i componenti del comitato scientifico dell'ente, sulla base di "terne di esperti" proposti dai direttori di dipartimento. Ai quali, infine, è affidata la nomina diretta dei direttori di istituto delle loro strutture, in piena autonomia di scelta, ed anche in questo caso, senza selezione concorsuale di merito scientifico.
La rivoluzione è copernicana. Il sistema di una catena di nomine con il primo anello saldamente nelle mani del governo è in assoluta controtendenza con le pratiche della comunità scientifica internazionale, a cui quella italiana stava faticosamente cercando di adeguarsi. Aboliti i concorsi, saltano tutti i criteri di valutazione oggettiva (e trasparente) delle competenze scientifiche, di cui la classe politica diventa l'unico giudice. Comunicando ai ricercatori italiani che li ritiene incapaci di scegliere da soli i propri dirigenti ed i propri indirizzi.


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