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Repubblica it:Finanziaria, le novità per la scuola

libri in affitto e classi "primavera"

02/10/2006
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la Repubblica

di SALVO INTRAVAIA

ROMA - Il temuto supertaglio alla scuola è stato evitato. Dopo la levata di scudi de sindacati e di parte della stessa maggioranza sui possibili interventi da parte del ministro dell'Economia. La manovra economica da 33,4 miliardi toccherà soltanto marginalmente l'istruzione italiana riservando anche un paio di novità.
Precari. Le novità che riguarderanno i precari della scuola sono diverse, ma probabilmente quella più importante è l'immissione in ruolo nel prossimo triennio di 150 mila docenti e 20 mila Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). Il piano pluriennale di assunzioni richiesto con forza dai sindacati è finalmente arrivato. In questo modo, fra qualche anno, le scuole potrebbero godere di una maggiore stabilità degli insegnanti. Sarà anche abolito il cosiddetto punteggio di montagna (il doppio punteggio per coloro che si sobbarcano il peso di andare ad insegnare nelle scuole dei comuni di montagna) per i supplenti inseriti nelle graduatorie permanenti e verrà 'rivista' la questione dei master: la corsa al titolo aggiuntivo per avere qualche punto in più in graduatoria che, secondo gli addetti ai lavori, era diventato un affare per i soli organizzatori dei corsi. E dal 2010 le graduatorie permanenti (le liste dalle quali vengono reclutati metà dei neo assunti) verranno bloccate per mettere a punto nuove regole di reclutamento del personale ed evitare la formazione di nuovo precariato.

Rinnovo del contratto. La Finanziaria ha stanziato le risorse per il rinnovo del contratto di lavoro del personale della scuola, scaduto da quasi un anno. Si trattava di una delle condizioni poste sul tavolo dai sindacati per scongiurare la mobilitazione della categoria. Quasi un milione di addetti ai lavori (tra docenti e non docenti) dovrebbero nei prossimi mesi vedere allineare lo stipendio al costo della vita.
Edilizia scolastica. La Finanziaria 2007, dopo anni di silenzi, affronta anche la questione dell'edilizia scolastica. Sono previsti 250 milioni per mettere a norma le migliaia di plessi in Italia ancora fuorilegge. Ma stato, regioni ed enti locali dovranno collaborare. Questi ultimi dovranno attivare specifiche intese con lo Stato impegnandosi a stanziare, in tre anni, lo stesso importo (250 milioni) e solo dopo la stipula dei questi patti verrà concessa una nuova proroga, fino al 31 dicembre 2009. Data entro la quale dovrebbero essere messi in sicurezza tutti i 40 mila edifici scolastici italiani frequentati ogni giorno da 10 milioni di persone.
Obbligo a 16 anni. Si passerà dall'oscuro diritto-dovere partorito dal precedente governo Berlusconi all'obbligo scolastico fino a 16 anni. I ragazzini che escono dalla scuola media dovranno frequentare obbligatoriamente un biennio, comune a tutti gli indirizzi scolastici, di scuola superiore. L'innalzamento dell'obbligo avrà una ripercussione anche sull'età per il primo ingresso nel mondo del lavoro che passerà dai 15 ai 16 anni. L'elevazione della scolarizzazione, quasi obbligatoria dopo le risultanze dell'ultimo rapporto Ocse, dovrebbe allineare l'Italia ai paesi europei aumentandone la competitività.
Autonomia scolastica. Le scuole italiane saranno ancora più autonome nella gestione amministrativa e dei servizi. Il ministero della Pubblica istruzione verserà direttamente nelle casse scolastiche 2 miliardi e 700 milioni in luogo dei 100 milioni che le scuole hanno ricevuto finora. Si tratta di un provvedimento che tende a evitare lungaggini burocratiche e passaggi intermedi delle somme in questione, rendendo le 10 mila scuole del territorio nazionale maggiormente pronte fronteggiare le loro esigenze amministrative e non solo. A titolo di esempio, ogni scuola potrà gestire al meglio il servizio di pulizia perché avrà i soldi per farlo. Per favorire ulteriormente l'autonomia scolastica, dalla riorganizzazione di 19 enti di servizio, nascerà l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica con compiti di ricerca su educazione, pedagogia, formazione del personale della scuola, collaborazione con enti locali e Regioni e sinergie anche a livello internazionale a sostegno e sviluppo dell'autonomia delle scuole.
Libri di testo. Per limitare i costi, sempre più pesanti, delle famiglie le scuole, le reti di scuole e le associazioni dei genitori potranno noleggiare i libri di testo che saranno dati in prestito agli alunni e utilizzati per più anni. La Finanziaria estende poi le agevolazioni sull'acquisto dei libri di testo previste per le scuole medie inferiori anche al biennio delle superiori: dovrebbero essere previsti buoni libro anche per gli studenti obbligati alla frequenza del biennio delle superiori.
Classi 'primavera'. Chiusa, di fatto, l'esperienza fallimentare dell'anticipo morattiano alla scuola dell'infanzia, che prevedeva l'ingresso dei piccoli di due anni e mezzo a scuola accanto a quelli di 4 e 5 anni, si apre l'esperienza delle classi primavera. In via sperimentale - viste le crescenti necessità delle famiglie italiane, la carenza di posti negli asili nido e l'importanza della cosiddetta istruzione pre-primaria (leva strategica contro la dispersione) - saranno attivate sezioni (classi) di scuola dell'infanzia appositamente dedicate ai bambini di 2 e 3 anni, seguite da insegnanti adeguatamente formate, e la collaborazione degli enti locali.
Personale della scuola. Il rapporto alunni classi aumenterà in un anno di 0,4. Tradotto, a parità di alunni le classi dovrebbero diminuire e con esse le cattedre. Un intervento che potrebbe portare al taglio di 7.500 classi e 15 mila posti. Accantonato, per il momento, il taglio al personale Ata e il terremoto sul sostegno a favore degli alunni disabili per il quale è previsto il superamento del rapporto 1 docente di sostegno ogni 138 alunni per passare ad un meccanismo che, tramite lo stretto accordo con le Asl e gli uffici scolastici regionali, sia in grado di individuare coloro che abbiano effettivamente necessità del supporto dell'insegnante specializzato.
La Finanziaria mette le mani anche sulla spinosa questione degli insegnanti inidonei: coloro che per varie patologie non sono più in grado di insegnare. Per questi ultimi si prevede una uscita morbida (mobilità volontaria) dal comparto scuola che paga lo stipendio a centinaia di docenti che non vanno più in classe.
Istruzione tecnica e professionale. Gli Ipsia e gli alberghieri dovrebbero subire una decurtazione delle ore di lezione. La Finanziaria prevede una delega al ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, che dovrebbe 'rimodulare' il monte ore degli istituti professionali che attualmente svolgono 40 ore di lezione settimanali. L'elevato numero di ore è una delle cause dell'elevato tasso di dispersione scolastica (abbandoni e bocciature) specialmente nelle prime classi. In questo modo si vorrebbe mettere un freno alla fuga di studenti che si verifica a metà anno. Per la prima volta gli Ifts (i corsi di Istruzione e Formazione tecnica superiore, che i ragazzi degli istituti tecnic possono frequentare dopo il diploma), faranno parte dell'ordinamento nazionale dell'istruzione. Si tratta di un'offerta formativa post-diploma ad alta specializzazione, alternativa al percorso universitario, la cui promozione servirà a valorizzare la cultura tecnico-scientifica.
Innovazione tecnologica. Verranno stanziati 30 milioni l'anno al servizio degli studenti e sarà introdotta la defiscalizzazione di mille euro per tutti gli insegnanti, anche i supplenti annuali, per l'acquisto di personal computer.
Educazione degli adulti. Anche l'Eda entrerà a far parte a pieno titolo dell'ordinamento nazionale dell'istruzione. Viene rafforzata e qualificata l'offerta per il recupero scolastico degli adulti, l'alfabetizzazione degli stranieri e per aiutare e sviluppare la formazione lungo tutto l'arco della vita, finora a corto di finanziamenti e distribuita sul territorio a macchia di leopardo.
Scuole paritarie. Sarà ripristinato il fondo per le scuole paritarie tagliato dal governo Berlusconi in modo particolare penalizzante per le scuole materne


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