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Repubblica- Il tempo perduto dei ragazzi

Il tempo perduto dei ragazzi CORRADO AUGIAS CARO Augias, sono una docente di Lettere di liceo reduce dall'amara esperienza degli esami di Stato. Che la scuola navigasse in cattive ac...

23/07/2002
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la Repubblica

Il tempo perduto dei ragazzi
CORRADO AUGIAS

CARO Augias, sono una docente di Lettere di liceo reduce dall'amara esperienza degli esami di Stato. Che la scuola navigasse in cattive acque lo avevo sperimentato, che si fosse squalificata fino a tal punto dovevo ancora toccarlo con mano. Deontologia, serietà, rispetto di normativa e legislazione? Cose da soffitta. La parola d'ordine è 'promuovere', a prescindere da curriculum, esito delle prove, impegno e frequenza nei cinque anni di scuola superiore. Gravi insufficienze diventano per magia sufficienze piene; il voto del colloquio già verbalizzato, in sede di scrutinio viene stravolto dal Consiglio di classe e dal Presidente e nulla può il dissenso, seppure verbalizzato, dei pochi contrari. Per chi continua a credere nel valore formativo della scuola è frustrante oltre che triste assistere a un tale scempio. Dirigenti e docenti che gestiscono la scuola superiore come se fosse un istituto di beneficenza non hanno capito che in una società proiettata verso la globalizzazione e un sapere specializzato, occorre avere ragazzi che abbiano un diploma qualificante, pena l'esclusione da un mercato del lavoro già spietatamente selettivo.
Giovanna Morini
Massa Carducci
EGREGIO dottore, sono un'insegnante da trent'anni in servizio nella media superiore. Sono rimasta sconvolta da una lettera da voi pubblicata sotto il titolo 'Il mio esame è una farsa'. Uno studente appena diplomato denuncia quanto avvenuto in un liceo classico. Copiatura del tema e della prova di latino, comunicazione anticipata delle domande della terza prova, negligenza da parte della Presidente esterna eccetera. Ho appena concluso i lavori nella mia commissione in un istituto professionale statale a Milano e posso dire che si è lavorato con serietà e serenità. Gli scritti si sono svolti nel rispetto delle norme, il presidente ci è stato vicino con competenza, i colloqui hanno impegnato gli studenti per non meno di un'ora. Ottimo il clima tra i colleghi che non avevo rilevato in anni di commissioni 'esterne' in cui spesso si 'scontravano' docenti raccolti un po' dovunque. Spero che il caso denunciato dallo studente resti unico e che la Procura di Roma o il Ministero facciano luce sulla vicenda.
Rosella Intrito

Milano
NON ho dubbi che entrambe le lettere rispecchino in piena buona fede la realtà vista con gli occhi delle due prof. La vera questione, che purtroppo non ha una risposta certa, sarebbe sapere quale delle due esperienze sia più vicina alla situazione prevalente. Possiamo solo ricavarlo, per deduzione, da ciò che vediamo in giro. Oltre un terzo degli italiani adulti ha un livello educativo così scarso da rasentare in vario grado l'analfabetismo. La disoccupazione giovanile ha ormai raggiunto il 30 per cento, dato aggiornato al 2002, record (negativo) europeo. Le competenze linguistiche, matematiche e tecnologiche di chi esce da un liceo sono ridicole. Ciò che sembra caratterizzare la maggior parte dei giovani è l'abbondanza di ciò che i sociologi chiamano tempo libero insignificante. Chiamiamolo pure tempo perso. Dovremmo vedere Governo e Parlamento a testa bassa su quello che è il problema dei problemi dal quale dipende il nostro futuro. Invece la riforma non va né avanti né indietro e pochi si curano del problema. Promesse al vento. Cadono le braccia.


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