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Repubblica-Il grande pasticcio del bonus ai bebè

Il grande pasticcio del bonus ai bebè MASSIMO LIVI BACCI Sono un bebé molto intelligente. I miei genitori mi hanno sottoposto a manipolazione genetica in Corea dal dottor Hwang e a soli...

20/12/2005
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la Repubblica

Il grande pasticcio del bonus ai bebè

MASSIMO LIVI BACCI

Sono un bebé molto intelligente. I miei genitori mi hanno sottoposto a manipolazione genetica in Corea dal dottor Hwang e a soli tre anni le mie capacità cognitive sono quelle di un trentenne. Ho grande passione per la politica e ho deciso di darmi daffare fin d'ora. La mia costituency, che è mal rappresentata, è quella dei bambini in età prescolare: tre milioni e passa di potenziali elettori. In privato gli adulti ci amano svisceratamente ma in politica, quando si occupano di noi, sono un disastro. Per esempio, c'è un ministero che s'interessa di noi bambini, oltreché dei nostri genitori (quando lavorano) e dei nostri nonni (una volta in pensione). Si chiama ministero del Welfare, e a capo c'è un signore, Roberto Maroni, che a me sta simpatico. Ha una voce gentile e un po' lamentosa da zio scapolo ed affettuoso, lo zio Bobo. Mi dicono che suona anche il sax per rilassarsi dalle tensioni politiche. Da quando ha deciso di occuparsi di bambini, lo zio Bobo si comporta in modo schizofrenico. Tutto è cominciato nel 2003: le statistiche dell'Istat sulle poche nascite lo avevano sinceramente preoccupato. Già vedeva il rischio di trovarsi, nel 2023 col VI Governo Berlusconi con pochissimi neolavoratori: un bel problema per il suo ministero. Pensa e ripensa ebbe una bell'idea: perché non dare un bonus di 1.000 euro per ogni neonato in modo da indurre giovani fidanzati e neosposi a darsi da fare alla catena di montaggio di noi bambini? Ne parlò con i suoi compagni di squadra, in occasione di un allenamento a Palazzo Chigi, ma uno di loro quello che si occupava dei soldi lo rimbrottò aspramente: i soldi da distribuire erano pochi e inoltre darli a tutti i neonati era una stupidaggine, tanto un figlio lo vogliono tutte e tutti, e prima o poi ne fanno almeno uno. Detto qui tra noi, il ministro dei soldi lo zio Giulio non è simpatico come lo zio Bobo: sembra un bambino clonato (come me) in là con gli anni e ha la voce stizzosa. Ho anche l'impressione che i bambini gli diano fastidio. Sto però perdendo il filo: lo zio Bobo e lo zio Giulio hanno battibeccato per un po', finché non è intervenuto nonno Silvio a sedare la lite con una bella idea: diamo i 1.000 euro solo ai secondogeniti, così si risparmiano 250 milioni (tanto costerebbero i primogeniti), ma si invitano nel contempo i genitori di figli unici a darsi una mossa. Anche se, ha aggiunto, "ai miei tempi mi son dato da fare senza pretender nulla dallo stato".
È così che durante il 2004, tutti i genitori di secondogeniti si son visti recapitare un bell'assegno dell'Inps di 1.000 euro, subito riscosso e ben presto speso. Ora è avvenuto che col miraggio dei 1.000 euro, parecchie coppie si siano chieste: perché non diamo un fratellino o una sorellina al nostro figlio unico? Molti sono passati dalla teoria alla pratica, e alla fine del 2004 un buon numero di signore incinte cominciavano a far piani di spesa per il nuovo anno. Lo zio Bobo, entusiasta della sua trovata e profittando che lo zio Giulio non si occupava più dei soldi per un litigio con un compagno di squadra annunziava che il bonus sarebbe stato raddoppiato. Non sapeva di essere cascato dalla padella nella brace, perché il nuovo ministro dei soldi gli ha sgarbatamente cassato il provvedimento dalla finanziaria. Così quelle ingenue coppie hanno, sì, avuto la gioia del secondo figlio nel 2005, ma non i 1.000 euro. Ingenui sono stati anche i miei genitori: ora ho una sorellina che però è meno vispa di me (i biglietti per Seul sono molto rincarati).
Lo zio Bobo c'è restato molto male, e ha meditato a lungo la rivincita e finalmente ne avuto una clamorosa, nonostante il ritorno dello zio Giulio in prima squadra. Poco prima di Natale si è fatto consegnare un bel malloppo di soldi (più della metà di quelli che i cattolici più cattolici della coalizione hanno ottenuto nella finanziaria per la "famiglia") e ha riparato il torto fatto: chi ha fatto il secondogenito nel 2005 avrà i 1.000 euro promessi; ma non solo loro, anche le madri che hanno fatto un primo, o un terzo figlio lo avranno! È bello essere generosi: si tratta di più d'un milione di mamme e babbi, che tra qualche mese andranno a votare. Scommetto che l'assegno, per raccomandata, arriverà prima del 9 aprile.
E per il 2006? Sono restati gli spiccioli: di nuovo, si premieranno solo le coppie che metteranno alla luce un secondo figlio. Ma solo quelle di modesto reddito, con un imponibile inferiore ai 45.000 euro. Ho due piccoli compagni di gioco, vicini di casa: tutti e due figli unici e tutti e due attendono una sorellina, o un fratellino, nel 2006. Quello che sta al pianterreno è figlio di due "dipendenti", che mantengono anche la vecchia nonna invalida; sfortunatamente per loro, il loro reddito è di poco superiore al tetto massimo. Niente bonus, alla nascita. L'altro amico vive nell'attico; i genitori sono "autonomi" e, buon per loro, avendo denunciato assai meno del tetto imponibile, riceveranno il bonus. Sono contento per loro, perché il mastodontico Suv di famiglia consuma parecchio.
Ahi, zio Bobo, che pasticcio!


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