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Repubblica-Genova-E dal cilindro del preside spunta a sorpresa una cattedra

Speranze, delusioni, rabbia tra i professori radunati per l'assegnazione degli incarichi annuali E dal cilindro del preside spunta a sorpresa una cattedra MONICA CORBELLIN...

26/08/2003
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la Repubblica

Speranze, delusioni, rabbia tra i professori radunati per l'assegnazione degli incarichi annuali
E dal cilindro del preside spunta a sorpresa una cattedra
MONICA CORBELLINI


Le cattedre possono nascere all'improvviso. Dopo averne assegnate tre, che sembravano le uniche, per l'insegnamento di materie plastiche (scultura) ai licei artistici, alle 11.15 di ieri mattina ne è spuntata un'altra. Dal cappello a cilindro di un preside che si era dimenticato di segnalarla al provveditorato? L'episodio è avvenuto al primo giorno delle nomine di cattedre annuali: quest'anno la fiera della speranza, che andrà avanti sino al 28 agosto, è iniziata con un mese di ritardo, le nomine non vengono fatte nella sede appropriata, la Direzione Scolastica Provinciale, ma nelle scuole "polo" Firpo-Buonarroti per le medie e superiori, Liceo D'Oria per le elementari. Maurizio, sesto in graduatoria per "materie plastiche", già si consola pensando ai mesi "artistici" dei professori "quando hanno una mostra e si assentano, e scatta la necessità di chiamare un supplente".
La sua è una delle tante storie di ordinario supplizio che accomuna centinaia di precari d'annata. "Ho smesso di sperare due anni fa '#8211; continua Maurizio '#8211; a massacrare i precari ci hanno pensato prima il decreto che ha unificato le graduatorie e permesso l'ingresso nelle permanenti dei colleghi dalle scuole private, con il riconoscimento dello stesso punteggio delle scuole statali, e poi la comparsa degli abilitati alle SSIS: in due anni nella graduatoria di storia e filosofia da 9° che ero mi sono ritrovato 39°". Laureato in filosofia nell'85, dall'86 è iscritto nelle graduatorie permanenti anche di storia e filosofia. "Si cerca di sfruttare tutto quello che si ha, con il diploma del liceo artistico posso insegnare scultura, ormai non spero più di insegnare storia e filosofia. Mi è capitato anche di fare il prof. di lettere, teoricamente non potrei, fu negli anni in cui le graduatorie dei supplenti erano esaurite". Cambiare lavoro? "Non so far altro... quando non insegno faccio il baby sitter di mia figlia, sto meditando di aprire una tabaccheria!". Ci scherza su e non può che prenderla con filosofia, consolandosi con una massima che Schopenauer sembra aver scritto apposta per lui: "In una specie di classifica su cosa bisogna essere per avere fama e gloria, gli scultori e i filosofi erano messi agli ultimi posti, un po' me la sono cercata!"
L'atmosfera nell'atrio del Firpo è apparentemente tranquilla, quasi tutti sono avvezzi da oltre un decennio a queste adunate, ma basta poco per capire che gli argini di rassegnazione disegnati su volti non più giovanissimi crollano in fiumi di rabbia e rancore. E si incrociano voci "in questo schifo che imperversa cosa ti aspettavi?", "viene proprio voglia di mettere una bomba sotto al ministero...". Fra i tanti animi dinamitardi, qualcuno è felice per la nomina di sostegno appena avuta. È la giovane mamma del neonato che ha ciondolato addormentato per tutta la mattina nel marsupio di papà, precario universitario. Nell'Auditorium dell'istituto sono in corso le nomine di sostegno, con la precedenza agli abilitati e specializzati e poi a seguire i soli specializzati e non abilitati, un gioco di parole che sembra incomprensibile anche ai più anziani. Spettatrici alle nomine una cintura di abilitate in lingue straniere. "La nostra convocazione è domani (oggi per chi legge), ma sono qui a vedere cosa rimane eventualmente per il sostegno. L'unica cattedra di francese pagata sino al 31 agosto è a Borgo Fornari, sono la prima in graduatoria, andrò là...abito ad Arenzano. Sono 20 anni che faccio sta vita, e qualche anno fa mi è capitata la beffa di entrare in ruolo per uscirne qualche giorno dopo: si erano sbagliati".


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