FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3909703
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Pubblico impiego: tanto a pochi, poco a tanti

Pubblico impiego: tanto a pochi, poco a tanti

privilegi di cui godono i vertici della pubblica amministrazione valgono anche per i livelli più bassi del pubblico impiego? I casi del comparto scuola e dei vigili del fuoco sembrano dirci il contrario. Un confronto con il Regno Unito.

20/02/2014
Decrease text size Increase text size
lavoce.info
di **Roberto Perotti e **Filippo Teoldi 

In precedenti puntate abbiamo mostrato che in Italia le retribuzioni dei parlamentari, dei dirigenti ministeriali, dei diplomatici, e dei giudici della corte costituzionale tendono ad essere ben più alte di quelle dei loro colleghi britannici o tedeschi. Anche se il raffronto per ora è limitato solo ad alcuni settori, il quadro che ne emerge sembra abbastanza chiaro: agli alti livelli, la pubblica amministrazione italiana è una fonte di notevoli privilegi.

Questa conclusione è vera anche per i livelli più bassi della pubblica amministrazione, che ovviamente riguardano la stragrande maggioranza dei dipendenti? I confronti internazionali non sono facili, perché è spesso complicato trovare due persone con esattamente le stesse qualifiche e le stesse mansioni. In quest’articolo consideriamo due categorie di dipendenti pubblici i cui livelli stipendiali sono quasi perfettamente comparabili in Italia e Gran Bretagna: insegnanti e vigili del fuoco.

INSEGNANTI

La tabella 1 mostra le remunerazioni totali (al lordo delle tasse) di un insegnante di ruolo di scuola elementare in Italia e in Gran Bretagna. Le remunerazioni sono espresse in euro. Per convertire i salari britannici abbiamo usato il tasso di cambio corretto per la parità del potere d’acquisto, per tener conto dei diversi costi della vita nei due paesi. In Italia la remunerazione dipende solo dall’anzianità(1). In Gran Bretagna vi sono 6 livelli all’interno della “Main Scale”, e 3 livelli all’interno dell’ “Upper Pay Scale”(2). Al contrario dell’Italia, il passaggio di livello è condizionato a una valutazione.

La colonna 1 mostra lo stipendio medio tabellare italiano, di un insegnante delle scuole primarie (le vecchie “elementari”), di un insegnante laureato delle scuole secondarie, e di un dirigente scolastico (i vecchi “presidi”). La colonna 3 include anche tutte le spese accessorie e indennità varie, esclusa la “RIA”, la retribuzione individuale di anzianità. (3) La colonna 5 mostra le medie corrispondenti per la Gran Bretagna (mentre i dati britannici distinguono tra dirigenti di scuole primarie e secondarie, la distinzione non è disponibile per l’Italia). Nelle colonne “In rapporto al Pil procapite” abbiamo diviso i dati della colonna immediatamente a sinistra per il Pil procapite, che è più alto in Gran Bretagna.

La conclusione è incontrovertibile: le remunerazioni medie degli insegnanti sono più basse in Italia, sia in termini assoluti che in rapporto al Pil procapite. La differenza si attenua, e anzi si inverte, nel caso dei dirigenti scolastici: la media in termini assoluti è simile nei due paesi, ma in rapporto al Pil è più alta in Italia.



Note:
1. Stipendio (inclusa tredicesima) + Indennità di vacanza contrattuale.
2. Stipendio (inclusa tredicesima) + Indennità di vacanza contrattuale + retribuzione di posizione (parte fissa)
3. Stipendio (inclusa tredicesima) + Indennità di vacanza contrattuale + tutte le spese accessorie e indennità varie (esclusa RIA). Fonte: “Conto annuale del personale 2012”, Ragioneria Generale dello Stato.
4. Stipendio medio. Include “all allowances”. Fonte: Department for Education, School Workforce in England November 2012. Sono considerate le “maintained school”. I dirigenti scolastici inglesi possono avere un salario che va da un minimo di 49.716 a un massimo di 123.291€. Si veda l’ulteriore nota metodologica al seguente link.

Il grafico 1 fornisce un’informazione visiva su due carriere “tipiche” in Italia e Gran Bretagna Abbiamo supposto che in Italia (linee verde chiaro e verde scuro) un insegnante inizi a lavorare a 24 anni come insegnante di ruolo (ovviamente questo non avviene quasi mai, ma questo fornisce il limite superiore alla carriera di un insegnante italiano, e rafforza le nostre conclusioni).

In Gran Bretagna l’insegnante inizia nella Main Scale al grado M1, e abbiamo ipotizzato tre traiettorie: la linea rossa (“solo main scale”) assume che l’insegnante progredisca dal grado M1 al grado M6 della Main Scale in 20 anni e lì si fermi; la line arancione (“main and upper scale”) assume che l’insegnante progredisca fino al Grado M6 della Main Scale dopo 10 anni e poi continui fino al grado U3 dell’Upper Scale; la linea blu (“progressione regolare”) assume che l’ insegnante progredisca dal grado M1 al grado U3 a intervalli di lunghezza uniforme. In tutti i casi, abbiamo assunto che l’ insegnante vada in pensione a 65 anni.

Come si vede, la traiettoria italiana è sempre sotto quella britannica.




VIGILI DEL FUOCO

Passiamo ai vigili del fuoco. La tabella 2 riporta le remunerazioni in Italia e in Gran Bretagna, dai contratti nazionali e di contea, partendo dal livello più basso. Anche in questo caso le remunerazioni britanniche sono nettamente maggiori, sia in valore assoluto sia in rapporto al Pil. In questo caso la differenza (sia assoluta sia percentuale) aumenta con il grado.



Fonte: UK Fire and Rescue Service è su base locale, suddiviso in 55 contee o gruppi di contee. Per l’Uk è stato preso in esame il caso del Berkshire. Lo stipendio italiano è il risultato di stipendio tabellare, indennità di rischio, indennità di vacanza contrattuale, indennità di turno, indennità nottura e (ai gradi applicabili) maggiorazione di rischio (v. contratto collettivo vigente)

CONCLUSIONI

Da precedenti lavori pubblicati in questa serie di articoli si può concludere attendibilmente che i dirigenti pubblici italiani sono ben pagati e, nei casi che abbiamo studiato, più dei loro colleghi britannici o tedeschi.

Ai livelli più bassi dell’amministrazione pubblica, invece, l’evidenza empirica (anche qui nei due casi che abbiamo studiato) suggerisce l’opposto: i dipendenti pubblici italiani sono meno pagati dei loro pari grado britannici. La differenza, nel caso della scuola, si attenua e si inverte a livello di dirigenti scolastici.

Una parte di questo differenziale potrebbe essere spiegata con il fatto che gli insegnati britannici, al contrario di quelli italiani, sono sottoposti a valutazione e hanno un orario contrattuale maggiore (5). Ma, anche tenendo conto di questi fattori, riteniamo che la conclusione principale sia incontrovertibile: mentre ai livelli alti della pubblica amministrazione i dirigenti italiani sono pagati più dei loro colleghi britannici, ai livelli più bassi non c’è alcuna evidenza di una sproporzione significativa. Al contrario vi è qualche evidenza che i dipendenti della statali italiani siano pagati meno dei loro colleghi britannici.

*Roberto Perotti coordina un gruppo di lavoro della segreteria di Matteo Renzi sulla spesa pubblica. Il contenuto di questo articolo rappresenta le idee personali di Roberto Perotti e non è stato in alcun modo sottoposto alla visione né tantomeno al vaglio preventivo di alcun componente del gruppo di lavoro o della segreteria.


(1) La tabella della progressione in Italia e Gran Bretagna è disponibile a questo indirizzo. Per Gran Bretagna si son considerati i dati su England and Wales (no London area).
(2) Dal settembre 2014, rimarranno vigenti solo il minimo e il massimo della scala: in quel range, ogni scuola potrà stabilire liberamente lo stipendio di ogni singolo insegnante.
(3) La RIA è un assegno determinato dal valore per classi e scatti in godimento al 31 dicembre 1986, con l’aggiunta della valutazione economica dei ratei di classe e scatto maturati al 31 dicembre 1986. Già dal 1989, la Ria non è più prevista dai Ccnl, ma viene comunque corrisposta a chi l’ha avuta per tutta la sua vita lavorativa. Per maggiori informazioni qui.
(4) E non sono state considerate nemmeno i bonus variabili relativi al livello di responsabilità assunto che possono essere assegnati ad un insegnante inglese. Lo stipendio può essere aumentato con l’assegnazione di “additional responsability” all’insegnante, secondo un range che va da un minimo di 580€ a un massimo di 14.538€.
(5) L’orario contrattuale degli insegnanti britannici è di 34 ore settimanali, quello degli insegnanti italiani è di circa 23 ore (includendo riunioni di vario tipo, scrutini, esami, etc) più il lavoro non contrattuale di correzione compiti e altro.


R. Perotti**Roberto Perotti  ha conseguito il PhD in Economics al MIT nel 1991. Dopo 10 anni alla Columbia University di New York e due anni all'European University Institute di Firenze, dal 2001 e' all'IGIER-Universita' Bocconi e dal 2006 e' ordinario presso la stessa universita'. E' research associate del National Bureau of Economic Research e del Center for Economic Policy Research. E' stato consulente del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, della Banca Interamericana per lo Sviluppo, della Banca Centrale Europea, della Fed, e della Banca d'Italia. E' stato redattore de lavoce.info fino al 2012.




F. Teoldi**Filippo Teoldi, laureato in Economia all'università Cattolica di Milano, continua gli studi presso l'università Bocconi. Corso di laurea in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e Istituzioni Internazionale. È research assistant a lavoce.info da gennaio 2012.

La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL