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Palazzo Chigi: la scuola riparte a settembre

Le rassicurazioni del governo dopo le polemiche Azzolina attacca, i sindacati replicano: non siamo sabotatori

22/08/2020
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

roma È vero che i rapporti tra la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, anche lei per breve tempo sindacalista, e i sindacati sono sempre stati burrascosi in questi otto faticosi mesi. Sulla definizione del concorso per gli insegnanti si sono scontrati duramente, tanto che alla fine è dovuto addirittura intervenire il premier Giuseppe Conte per trovare una mediazione. E da allora è stato tutto molto complicato. E così, nel giorno in cui dal ministero dell’Istruzione partono le convocazioni ai sindacati per i tavoli che dovranno decidere le indicazioni in vista della ripresa, la ministra sferra un durissimo attacco ai rappresentanti dei lavoratori della scuola: «Nel sindacato c’è qualcuno che sta sabotando la scuola», dice in un’intervista a Repubblica.

I sindacati non ci stanno ad essere paragonati a dei sabotatori che operano al limite della legalità: «Una polemica a freddo e incomprensibile», replica la vice segretaria della Cgil nazionale Gianna Fracassi. «È stucchevole e demagogico scaricare sui sindacati la responsabilità dei gravi ritardi e della confusione che regna sulla ripartenza»,replica la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan. Mentre la responsabile scuola Maddalena Gissi paragona la ministra al comandante Schettino della Concordia.

E proprio per togliere ogni dubbio sulla riapertura delle scuole fra tre settimane, in serata da Palazzo Chigi fanno sapere che «tutti gli studenti e personale scolastico rientreranno a settembre in sicurezza negli istituti», sottolineando che «è stato enorme il lavoro che il governo ha svolto, in accordo anche con il Cts per valutare attentamente tutti gli aspetti».

Stucchevole scaricare sui sindacati la responsabilità dei gravi ritardi e della confusione sulla scuola

Le parole di Azzolina sul sindacato, che arrivano in un momento così delicato per il governo e per il Paese, provocano anche la reazione della politica. L’opposizione va a nozze: «Se la scuola non riapre è per l’incapacità del governo, non per il contagio», dice la leader di FdI Giorgia Meloni. «Non è denunciando complotti che il governo potrà nascondere i ritardi» , incalza Anna Maria Bernini di Forza Italia. «Azzolina non sa fare il suo mestiere, è una sciagura», rincara il leader della Lega Matteo Salvini.

Le dichiarazioni contro i sindacati hanno destato stupore e preoccupazione dentro la maggioranza e anche a Palazzo Chigi. Granato e Vacca del M5S difendono la linea della ministra (pur invocando la fine delle polemiche), mentre scendono in campo i segretari di Pd e Iv per gettare acqua sul fuoco. «Il governo non alimenti divisioni», chiede il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che avverte: «La scuola è il primo banco di prova del governo alla ripresa». Si trova d’accordo con Matteo Renzi: «È il momento di stoppare le polemiche e di dare una mano per raggiungere l’obiettivo di riaprire le scuole». E anche Leu con Nicola Fratoianni: «Lanciare accuse significa contribuire al bailamme scatenato dalla destra cialtrona. Certo non aiuta». C’è chi legge le parole della ministra come un tentativo di «scaricabarile», di trovare preventivamente un capro espiatorio se le cose non andranno bene, per dirla con Francesco Verducci (Pd).


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