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Orario docenti stop all’aumento ancora proteste

Il ministro rassicura i docenti e ai ragazzi dice: «Non siete choosy»

11/11/2012
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Il Messaggero


ROMA Sei ore che pesano. E’ il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo a rassicurare: «Non ci sarà nessun aumento dell’orario dei professori nella legge di stabilità», ha detto ieri in un convegno a Torino. Sei ore, da 18 a 24, è l’aumento settimanale per gli insegnanti delle medie e delle superiori, previsto nella legge di stabilità. Era già stato accantonato. Quando, però, venerdì si è visto che dei 157 milioni di euro di tagli non ne erano stati recuperati neanche la metà, la proposta è tornata d’attualità. E la questione è sempre stata uno dei temi della protesta che sta mobilitando il mondo della scuola.
Un ministro che vuole rassicure anche gli studenti, quello di ieri a Torino: «Voi giovani non siete assolutamente choosy. Se devo confrontarmi con la vostra generazione, voi siete molto più bravi perché vivete in una realtà molto più complessa e con molte meno sicurezze», ha detto Profumo. Ma i sindacati continuano a rimproverarlo di non aver ancora indicato come verranno reperite le risorse. «I tempi stringono ed è molto grave che non sia stata presentata ancora una proposta alternativa», polemizza Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda. Entro mercoledì, infatti, la legge di stabilità andrà al voto. Il relatore in Commissione, Pier Paolo Baretta (Pd) ha già detto che non darà «in alcun modo» il suo assenso a questa norma. Marco Rossi Doria, sottosegretario all’Istruzione, sostiene che però già questo pomeriggio la vicenda si dovrebbe chiudere: alle 17 è prevista una riunione della Commissione bilancio in cui si cercherà una soluzione con il ministero dell’Economia. «E così si potrà tornare a parlare di scuola anche in prospettiva futura», annuncia Rossi Doria che ricorda che la scuola ha già dato 8 miliardi e 400 milioni di euro. «È stato un atto di generosità - fa notare il sottosegretario - che però deve finire anche perché sono i Paesi che investono in formazione e ricerca che riescono ad uscire dalla crisi».


Alessia Camplone

 


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