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Obbligo vaccinale a scuola, sindacati a Fanpage.it: “È la soluzione più giusta, va esteso a tutti”

L’obbligo vaccinale introdotto dal governo incontra il favore dei sindacati della scuola. Per Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil, è “la soluzione più giusta”.

25/11/2021
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Fanpage.it

Annalisa Cangemi

Il governo ha introdotto l'obbligo vaccinale per alcune categorie, oltre a quello già previsto per il personale sanitario, per il quale adesso è previsto anche l'obbligo di terza dose. A partire dal prossimo 15 dicembre scatta l'obbligo di vaccinazione per il personale scolastico, forze dell'ordine e militari, considerate due categorie cruciali perché tra le più esposte al rischio contagio. L'intenzione naturalmente è quella di convincere sempre più persone a immunizzarsi.

Il governo ha introdotto l'obbligo vaccinale per alcune categorie, oltre a quello già previsto per il personale sanitario, per il quale adesso è previsto anche l'obbligo di terza dose. A partire dal prossimo 15 dicembre scatta l'obbligo di vaccinazione per il personale scolastico, forze dell'ordine e militari, considerate due categorie cruciali perché tra le più esposte al rischio contagio. L'intenzione naturalmente è quella di convincere sempre più persone a immunizzarsi.

D'accordo anche Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil, secondo cui quella dell'obbligo vaccinale è "la soluzione più giusta", che andrebbe estesa anche ad altre categorie. Quello che continua a mancare, secondo Sinopoli, è invece un sistema di monitoraggio dei casi a scuola, e uno screening costante, che non è mai partito.

"Le norme dello Stato vanno applicate fino in fondo. Dal mio punto di vista è corretta la linea del governo, quella di introdurre l'obbligo vaccinale per medici, poliziotti, personale scolastico. Il Super Green pass non è altro che il Green pass che già abbiamo, ma senza tampone. Come cittadino sono d'accordo, come professionista applico qualsiasi norma imposta dallo Stato", ha commentato a Fanpage.it Mario Rusconi, presidente dell’Anp Roma e vicepresidente Anp Lazio.

"Sono ancora diverse migliaia gli insegnanti e i dipendenti della scuola non vaccinati, su un milione e 200mila lavoratori, che entrano a scuola con il tampone fatto ogni due giorni. Anche se fossero il 10% si parla sempre di un esercito di 120mila persone. Guardando poi i dati che stanno emergendo dalle scuole, con cui siamo in contatto costante, ci sono migliaia di classi in quarantena, soprattutto nella fascia più giovane della popolazione scolastica, quella non vaccinabile (Ema ha appena dato l'ok al vaccino tra i 5 e i 12 anni ndr). Alcune scuole sono completamente chiuse, perché hanno tutte le classi in quarantena. Il virus si sta diffondendo in maniera esponenziale, soprattutto negli istituti comprensivi. E una situazione analoga si osserva in altre Regioni italiane", ha detto Rusconi.
Con il nuovo protocollo quarantene Dad in aumento ovunque

La prossima settimana, forse già martedì i sindacati avranno un incontro con il ministero della Salute al Tavolo permanente per la sicurezza per discutere delle criticità emerse in questo mese con l'applicazione del nuovo protocollo, secondo cui una classe va in quarantena solo se si riscontrano tre positivi. Il sistema di testing non sta tenendo, perché non sempre le Asl riescono a fare i tamponi a tutti tempestivamente. "Chiederemo al ministero di chiarire alcune passaggi. Abbiamo delle Regioni con una determinata capacità organizzativa, in cui le Asl immediatamente predispongono i test che servono. Altre Regioni invece vanno in affanno, e questo produce il ricorso alla Dad, che è in aumento", ha detto Gissi.

"Noi registriamo ancora difficoltà con le Asl – ha denunciato Rusconi – Per esempio se per caso si viene a scoprire che c'è un caso in classe il venerdì pomeriggio dopo le cinque, è un problema perché sabato e domenica le Asl non rispondono", e quindi non si possono effettuare i test.

Ogni Asl poi va per conto suo. "Basti pensare che Asl Rm1, che comprende il centro storico della Capitale, ha comunicato solo lo scorso lunedì pomeriggio che da martedì sarebbero state utilizzate le nuove linee guida, dopo che è passato quasi un mese da quando sono entrate in vigore. Una ragazzina si era infettata il lunedì mattina, l'intera classe è stata messa in quarantena, secondo le vecchie regole. Poi la Asl ci ha comunicato di aver adottato il nuovo protocollo, e abbiamo dovuto fare marcia indietro anche con i genitori dei ragazzi, che intanto erano stati avvisati", ha spiegato Rusconi. Perché l'eventuale ricorso alla Dad o meno pesa poi principalmente sulle famiglie.
Obbligo vaccinale per tutti?

Il sottosegretario alla Salute Sileri ha precisato che in questo momento un obbligo vaccinale generalizzato non serve, "se non per le categorie per cui è stato già deciso", ha spiegato a Radio Cusano Campus. "Avere il vaccino – ribadisce Sileri – ti dà una protezione maggiore. Al di là di quello che dicono tante persone con teorie strampalate, se tu sei vaccinato hai un 50-60% in meno di chance di prenderti il virus e di trasmetterlo. E 9 volte su 10 chi si prende il virus da vaccinato non finisce in ospedale. È abbastanza evidente che è molto più vantaggioso fare queste attività solo tra vaccinati rispetto che tra vaccinati e tamponati". Le attività a cui si riferisce Sileri sono quelle ricreative e ludiche, che già a partire dalla zona bianca saranno precluse ai No Vax.


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