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“Nelle vacanze meno compiti e più libri”

II ministro Carrozza agli studenti: “Chiedetelo agli insegnanti.Lettura,concerti e musei vi aiutano a crescere”

22/12/2013
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La Stampa

Ragazzi, chiedete ai professori di darvi meno compiti». Non è una direttiva né un’indicazione formale per le scuole, e i docenti solo un auspicio, quello della ministra dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che ieri mattina a 2mila studenti coinvolti in un’iniziativa contro l’abuso di alcol tra i giovani, ha pronunciato questa frase che ha suscitato l’entusiasmo pieno e convinto della platea. Meno compiti per le vacanze, quindi, ma questo non vuol dire stare senza fare nulla. «Chiedete - ha spiegato - di farvi dare più letture perché leggere un libro significa avere consapevolezza nei confronti della cultura e può essere un gesto d’evasione importante per la crescita degli individui senza ricorrere a scorciatoie come lo sballo per sentirsi più grandi o stare meglio insieme agli altri». La ministra dell’Istruzione ne è convinta. Non è la prima volta che lancia un appello simile. Già quest’estate si era espressa in modo piuttosto chiaro sostenendo che non serviva a nulla riempire gli studenti di versioni di latino o di problemi da risolvere. «Meglio vacanze più brevi, ma vere vacanze», è il suo pensiero. Momenti in cui «visitare le città d’arte, le mostre e i musei preparandosi bene, leggendo e approfondendo il contesto storico e culturale nel quale sono inserite». E, poi, andare «a seguire concerti, ascoltare la musica classica e contemporanea », o, ancora, «leggere romanzi » e «riflettere sulle scelte da compiere, soprattutto per i ragazzi che si trovano negli ultimi anni dei corsi di studi e devono scegliere i loro percorsi futuri». In realtà, secondo quanto risulta da un sondaggio del sito Skuola.net sui compiti per le vacanze, quest’anno i professori non sono stati affatto leggeri. Alla domanda se riusciranno a finire tutti (o quasi) i compiti prima del ritorno a scuola, l’anno scorso circa 7,5 ragazzi su 10. Quest’anno soltanto 6 su 10, e questo evidentemente vuol dire che il carico di compiti è più pesante, spiega il sito. Come sempre, italiano e matematica sono le materie più assegnate, al terzo posto lingue straniere. Ascuola, insomma, sembrano pensarla diversamente. E non è una questione di colore politico. Mila Spicola, dalla scorsa settimana nella direzione nazionale del Pd, rovescia l’invito della ministra. «Ai ragazzi va chiesto di regalare per Natale un libro ai loro genitori. Qui il problema non è mettere in competizione durante le vacanze compiti e libri, l’uno non deve escludere l’altro. Anzi. I compiti servono, altrimenti come si sedimentano le conoscenze? E la lettura è uno dei problemi sociali dell’Italia ma non si può pensare di risolverlo durante le vacanze diNatale o in quelle estive. Né con dieci libri assegnati o regalati, pensando che possa bastare. Bisogna appassionare i ragazzi, trovare il modo di farli entrare nelle storie. Quest’anno ho consigliato ai miei studenti di leggere la vita di Steve Jobs. Oppure tengo una performance molto drammatizzata su Caravaggio. Il problema vero, però, non sono i ragazzimai loro genitori. Se si osservano le statistiche di lettura chi legge sono i ragazzi tra i 9 e i 13 anni mentre gli adulti sono gli ultimi tra i Paesi Ocse. La vera sfida è costruire un sistema d’istruzione che duri per una vita intera».