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“Nel quartiere lo Stato c’è: sono le maestre”

Il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi-Doria, ex docente impegnato nelle aree a rischio del Napoletano

06/12/2012
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la Repubblica

STELLA CERVASIO
NAPOLI
— Sottosegretario all’Istruzione del governo Monti, Marco Rossi-Doria è stato maestro di strada negli anni Novanta ai Quartieri Spagnoli, altra zona a rischio di Napoli.
Fare scuola a Scampia, un pericolo per gli allievi?
«Le maestre sono state bravissime, li hanno protetti in una situazione estrema. Rivolgo a loro un grande encomio, penso che queste maestre abbiano svolto un’opera pedagogica e civile che va posta al centro dell’attenzione: le scuole del nostro territorio sono un presidio di legalità e di convivenza civile da sostenere sia in termini di organici che di progetti veri, verificabili e rigorosi».
Come quello che avete promosso sulla dispersione
scolastica?
«È una priorità assoluta, chiunque vada al governo. Ma riguardo ai fatti di oggi, partiamo una volta tanto dal dato positivo, da come hanno reagito in una scuola della Repubblica che sorge in una landa desolata dove ha ripreso a colpire l’efferatezza della violenza criminale».
I tagli alle scuole sicuramente non contribuiscono
a migliorare la situazione.
«Ai tagli delle scuole di periferia, delle quattro regioni più toccate da queste emergenze, Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, abbiamo risposto mettendo in campo 100
milioni e il governo sta trattando con l’Europa perché si continui a finanziare i progetti fino al 2022. E poi c’è il tema dei 400 milioni che stanno per partire per gli asili nido delle periferie urbane del sud che afferiscono ad altri ministeri, quello alla Cooperazione internazionale e all’integrazione e quello alla Coesione
territoriale».
È d’accordo con il ministro Cancellieri, che ha parlato di lotta di lungo periodo?
«Non si può fare un lavoro educativo in queste zone se non c’è una forte e costante presenza delle forze dell’ordine: le due cose vanno a braccetto. Ma la grande scommessa in queste aree periferiche è l’opportunità del lavoro, ormai diventata irrinunciabile: investire in centri di formazione e istruzione tecnico- professionale».
Prenderà iniziative dopo i fatti di Scampia?
«Contatterò il direttore generale Bouché e le maestre: il ministero è vicino a loro e ne loda coraggio e competenza».
Si possono rendere più sicure le scuole?
«In territori come quelli, sono fortilizi dello Stato democratico».
 


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