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Messaggero: Suicidi per i brutti voti, è allarme

Ma non sono i voti i killer di questi ragazzini

15/01/2010
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Il Messaggero

di ALESSANDRA MIGLIOZZI
ROMA - Prima di gettarsi dalla finestra ha lasciato un bigliettino ai genitori per chiedere scusa per i suoi voti: “Scusatemi, ma non riesco più ad avere a scuola il solito rendimento”. Poi il salto nel vuoto. È morto così un dodicenne di origine cinese che si è buttato giù dal quarto piano del palazzo dove viveva con la famiglia a Reggio Emilia. Era rimasto solo a casa per poche ore Francesco (il nome è di fantasia). Il tempo di prendere la decisione definitiva, di aprire la finestra del salone, scavalcare la ringhiera del balcone e volare giù. Inutile qualunque intervento del 118. Ora spetterà al pm che si occupa del caso fare luce sull’avvenuto, cercare risposte anche in quel bigliettino di scuse per quei voti un po’ più bassi del solito lasciato a mamma e papà. Nessun tracollo, hanno accertato i carabinieri, solo un piccolo calo nel rendimento. Nel giro di una settimana tre minorenni si sono lanciati dalla finestra dopo aver incassato delusioni scolastiche, due su tre a Milano. Ma non sono i voti i killer di questi ragazzini. Lo dice chiaro e tondo anche il sociologo Franco Ferrarotti che parla di giovani «fragili», di ragazzi che «hanno tutte le libertà di sperimentazione esistenziale, con i viaggi ad esempio, o erotica, con la possibilità di cambiare partner facilmente» ma che sono «orfani di punti di riferimento». Il suicidio è una decisione che apparentemente si prende da soli, spiega sempre il sociologo, ma è sempre “codeterminato”. A scuola, per esempio, non di rado questi giovani più fragili degli altri incappano nei bulli di turno che fanno pesare le parole come macigni, quando non fanno partire le botte. E spesso i professori non intervengono. E’ di tre giorni fa il caso di una minorenne originaria del Bangladesh che si è gettata dalla finestra del terzo piano del suo istituto, il liceo Einstein di Milano. Coincidenza inquietante, anche la scuola del dodicenne di Reggio porta lo stesso nome. La giovane che ha tentato di togliersi la vita a Milano era stata bocciata un anno fa. Forse anche lei ha avuto paura di deludere qualcuno. Il volo le ha provocato lesioni gravi, la ragazza è in prognosi riservata in ospedale. Ora tutti nel liceo milanese si interrogano sul perché di quel gesto. «Era una ragazza introversa», si lascia sfuggire qualche compagno di scuola, era “strana”. Eppure la sua pagina su facebook racconta di una ragazzina che amava i cantanti più in voga, gli attori adorati da tutti e i film della Disney. Per non parlare della passione per il cioccolato e i ghiaccioli. La scorsa settimana, sempre a Milano, un quindicenne si è suicidato gettandosi dalla finestra del quinto piano del suo palazzo. Aveva alcuni amici in comune con la ragazza del liceo Einstein. Pare avesse preso un cinque a scuola prima di compiere il gesto estremo. Ma sono solo i voti i killer di questi ragazzini?


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