Matematica e scienze, gli alunni italiani restano indietro
Un'indagine di "Trends in International Mathematics and Science Study" valuta le performance in queste materie degli studenti nei Paesi più industrializzati nel mondo. E la nostra scuola non fa una bella figura
ROMA - Matematica e scienze sempre più ostiche per gli alunni italiani. Soprattutto per i più grandi. Ma anche per i più piccoli delle scuole elementari, che fino a qualche anno fa si distinguevano anche a livello internazionale. L'ultima bocciatura per la scuola italiana arriva da oltreoceano attraverso il Timss 2015 (Trends in International Mathematics and Science Study) i cui risultati sono stati pubblicati qualche giorno fa. L’indagine dell’Iea di Boston valuta le performance in Matematica e Scienze degli alunni di quarta elementare e terza media di una cinquantina di Paesi tra i più industrializzati al mondo. E gli ultimi risultati pubblicati sono tutti dello stesso segno per il nostro Paese: negativi rispetto all’edizione del 2011. Una condizione che porrà i decisori politici davanti ad una riflessione.
Anche perché negli ultimi vent’anni – esattamente lo stesso periodo il Timss inizia nel 1995 le sue pubblicazioni – la scuola italiana è stata oggetto di numerose riforme. Non ultima, la riforma Gelmini che ha messo le mani su orari, programmi e curricoli. I bambini di quarta elementare, per ciò che concerne le competenze matematiche, stanno perdendo terreno rispetto ai coetanei degli altri paesi avvicinandosi alla media dei 500 punti che rappresenta la fascia centrale: 507 punti nell’edizione del 2015 contro i 508 di quattro anni prima. Ma quello che preoccupa maggiormente è che i piccoli delle elementari italiane hanno perso terreno rispetto alla maggior parte dei paesi partecipanti all’indagine. Dopo quattro anni, in terza media, le cose peggiorano e con 494 punti di score (quattro in meno rispetto all’edizione precedente) i ragazzini italiani si collocano sotto la media Timss.
In scienze, i bambini delle elementari con 516 punti si piazzano ancora al di sopra dei 500 punti, ma lasciano sul campo ben 8 lunghezze rispetto al 2011. Calo che si ripete anche per i ragazzini di terza media, anche se in maniera più contenuta: da 501 punti a 499. Ma è gettando l’occhio sulle performance dei diplomandi che è possibile farsi un’idea abbastanza chiara di come i nostri alunni costruiscono le competenze in scienze e matematica lungo i tredici anni di scolarizzazione. Perché andando avanti i nostri alunni perdono terreno rispetto ai coetanei stranieri. Il Timss advanced ha messo a confronto le competenze in matematica e fisica degli studenti dell’ultimo anno delle superiori di una decina di paesi. E l’Italia figura quasi sempre all’ultimo posto.
È il caso delle competenze avanzate di matematica nelle quali gli studenti italiani, dal 2008 ad oggi, si fanno sopravanzare da tutte le nazioni in gioco – Russia, Libano, Svezia, Norvegia, Francia, Slovenia e Stati Uniti – comparendo all’ultimo posto. Stesso discorso per la fisica, dove i ragazzi italiani dell’ultimo anno delle superiori precipitano all’ultimo posto con 422 punti. Nel 2008, quando venne varata la riforma Gelmini, che prese
il via nel 2010, le cose andavano meglio: l’Italia poteva vantare uno score di 449 punti, ben 27 in più dell’ultima edizione. Il Timss è alla sua sesta edizione e gli alunni italiani dalla prima edizione del 1995 al 2015 hanno fatto segnare performance sempre in calo.