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Liberazione-Licei e facoltà aperte per le feste in difesa dell'istruzione pubblica

Licei e facoltà aperte per le feste in difesa dell'istruzione pubblica Scuola, un Natale carico di okkupazione e solidarietà Sa. Del. Vigilia di sgomberi e occupazione per gli studenti d'...

24/12/2002
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Liberazione

Licei e facoltà aperte per le feste in difesa dell'istruzione pubblica
Scuola, un Natale carico di okkupazione e solidarietà
Sa. Del.
Vigilia di sgomberi e occupazione per gli studenti d'Italia. Contro la guerra, contro lo smantellamento della scuola pubblica e contro la repressione del regime Berlusconi, l'avvento delle feste natalizie è un motivo in più per organizzare e pianificare iniziative, alla faccia di chi sperava in una dissoluzione del movimento dentro e fuori le aule per forza maggiore, le vacanze.
Dal centro delle città alle periferie, al Nord come al Sud, il movimento degli studenti non va in vacanza: notte di vigilia a scuola, pranzo di Natale con i senzatetto e iniziative di "didattica alternativa", questo il programma stilato dal liceo scientifico Righi di Roma, occupato venerdì scorso, nell'ultimo giorno di scuola, e sgomberato ieri mattina. L'operazione di polizia è scattata alle otto, ma in risposta è stata indetta nel pomeriggio un'assemblea davanti allo scientifico "per solidarietà di fronte all'ennesimo caso di repressione delle mobilitazioni degli studenti di questi giorni". A mezzogiorno al liceo Buonarroti di Pisa si è tenuta un'assemblea non autorizzata, in cui è stato deciso di occupare l'istituto per sei giorni durante le vacanze natalizie. Ma esattamente un ora dopo sono arrivate quattro macchine della Digos, due della polizia e una dei carabinieri. Nelle stesse ore all'università di Sassari gli studenti (forti di una scorta di mirto, torrone e pane carrasau) cercavano di resistere alla polizia che li assediava all'entrata.

Gli studenti di lettere di Arezzo hanno fatto sapere che continuano ad occupare la facoltà e che hanno "intenzione di mantenere viva l'occupazione per tutto l'arco delle feste natalizie fino a quando il rettore Tosi e il ministero non daranno alcune garanzie circa l'intenzione di chiudere molti corsi di laurea triennale, e non attivare alcune lauree specialistiche promesse".

E' un Natale di lotta, abbiamo detto, quello degli studenti che di questi tempi occupano le scuole e manifestano al fianco dei cassintegrati della Fiat. Lotta per un'istruzione di qualità e accessibile a tutti. Scuole che resistono e altre decidono la mobilitazione nei giorni che non si fa lezione, come è accaduto sabato a Roma, nel quartiere di Spinaceto, dove gli studenti dei licei Majorana e Plauto sono scesi in piazza dando vita ad un corteo tanto allegro quanto pacifico. "Anni che non si vedevano manifestazioni del genere in un quartiere di periferia, dove gli spazi di agibilità partecipativa sono ridotti all'osso", si legge nel comunicato firmato dai disobbedienti di Spinaceto. Le rivendicazioni degli studenti del Majorana che da una settimana sono in occupazione contro la riforma Moratti hanno riscontrato una forte adesione nel quartiere, dal circolo di Rifondazione, alle associazioni, al centro sociale di zona. Il liceo è occupato "ad oltranza" e da gennaio gli studenti saranno impegnati "nel costruire percorsi di disobbedienza - come spiega il comunicato diffuso a ridosso della manifestazione - assieme alle realtà antagoniste del quartiere". Ed è questa la novità di questo Natale nelle scuole: "smentire chi vede le occupazioni prenatalizie come una scusa per arrivare prima alle feste". Al Cavour, altro storico liceo romano, genitori e professori si dichiarano "orgogliosi" dell'iniziativa, nel calendario dell'occupazione sono previsti incontri con rappresentanti di Greenpeace, Legambiente, Emergency, Amnesty International e il Roma social forum. Per restare nella capitale, ieri sera, gli studenti del liceo Tasso hanno organizzato una fiaccolata sotto le finestre della ministra Moratti nella sede del Miur. Monta intanto la mobilitazione contro la "risoluzione Garagnani" che impegna il governo a vigilare "sull'oggettività dei libri di testo", crescono infatti le adesioni all'appello rivolto al presidente della Repubblica da 21 associazioni e sindacati in difesa della libertà di insegnamento e uno sviluppo critico per gli studenti.