FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3822729
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » La Stampa: Tagli alla scuola, Tesoro dietro la lavagna

La Stampa: Tagli alla scuola, Tesoro dietro la lavagna

Fioroni: «Progetto non degno del centrosinistra». Il ministero costretto al dietrofront: «Bozza superata»

27/09/2006
Decrease text size Increase text size
La Stampa

FINANZIARIA DELLE POLEMICHE UNA BOZZA DI RISPARMI FA INFURIARE TUTTE LE FORZE DI MAGGIORANZA E I SINDACATI. E ALLA FINE INTERVIENE IL PREMIER: BISOGNA RIESAMINARE TUTTO
Raffaello Masci
ROMA
«Le indiscrezioni che circolano non mi appartengono, così come non appartengono a nessun governo di centrosinistra». Per Beppe Fioroni, ministro dell’Istruzione, quella di ieri è stata una giornata campale e - alla fine - ha dovuto smentire con questa frase perentoria, le voci che davano per certi i tagli alla scuola.
Anche il ministro Cesare Damiano è incorso in un incidente analogo e ha dovuto smentire che l’Inps fosse prossimo alla fine e dovesse confluire nell’Inpu insieme ad Inpdap, Inpost, Enpals e Ipsema.
I fatti. Alle 11,20 di ieri i sindacati di categoria - Massimo Di Menna per la Uil, Francesco Scrima per la Cisl, Enrico panini per la Cgil, e altri - vanno a palazzo Chigi per incontrare Romano Prodi e il ministro Beppe Fioroni.
Poco prima di mezzogiorno, Enrico Panini tira fuori un foglio, lo mostra a Prodi, a Fioroni, ai suoi colleghi: si tratta di una pagina della «bozza» di Finanziaria che giunge dagli uffici del Tesoro, nello specifico si tratta degli articoli 17, 18 e 19. «E di questo, vogliamo parlare?» dice il sindacalista.
Nella sala piomba il gelo. I tre articoli dicono, sia pur in burocratese pesante, le seguenti cose: va innalzato il rapporto docenti-allievi che è tra i più bassi d’Europa, con la conseguenza che l’organico verrà ridotto e, forse, alcuni plessi scolastici di montagna soppressi. Con buona pace dei precari che attendono un posto. Secondo punto (articolo 18): viene ridotto anche l’organico del personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi: bidelli, segreterie, laboratori). Vengono ridotti infine (articolo 19) gli insegnanti di sostegno: invece che uno ogni 138 alunni, uno ogni 168.
Fioroni - racconta uno dei presenti- fa un salto sulla sedia. «Questi tagli non mi appartengono» dirà più tardi alle agenzie, ma alla riunione a porte chiuse pare si sia adirato non poco, al punto da chiamare uno dei dirigenti del suo staff e spedirlo in tutta fretta al ministero dell’Economia per verificare quello che percepisce come un colpo di mano.
Prodi, a quel punto, cerca di rasserenare gli animi: «Su questa materia nulla è stato ancora deciso. Tutto è aperto». Dopo di che si dispone ad ascolatare le richieste sindacali sintetizzabili in tre priorità: precariato, contratto, fondi per la scuola.
Alla fine i sindacati diffondono un comunicato in cui annunciano una stagione di scioperi. L’atmosfera è pessima. Ma nelle prime ore del pomeriggio diventa irrespirabile: non sono solo i sindacati ma anche tutti i partiti della coalizione, a prendersela con quella «bozza» di soli tagli. Alba Sasso, Vittoria Franco, Andrea Ranieri e altri parlamentari dei Ds non esitano a parlare di «manovra indifendibile» qualora contenesse quelle misure. Rina Gagliardi, Giovanna Cappelli e Pietro Folena del Prc, esprimono tutta la loro solidarietà ai sindacati. Albertina Soliani, responsabile scuola della Margherita, si dice amareggiata e perplessa. In Parlamento una finanziaria del genere rischierebbe moltissimo.
Il ministro Beppe Fioroni, prima di partire per un impegno a Lignano Sabbiadoro, manda un segnale inequivocabile: «Le indiscrezione che circolano non mi appartengono, e non appartengono certamente a nessun componente di un governo di centrosinistra, tantomeno il nostro». Di fatto, dalle 14 fino alle 17,30, dirigenti del Tesoro e dell’Istruzione si riuniscono per rivedere completamente la materia. Si parla di un accordo possibile su una bozza che nei corridoi di Viale Trastevere circola già da tre mesi e prevede non tagli ma «razionalizzazioni».
Alle 19,29 l’Ansa diffonde la rassicurazione di Prodi: «E’ mio dovere, di fronte ai problemi che fanno emergere diversità di posizioni, prendere in riesame il capitolo scuola». L’allarme, per ora, rientra.
I lavoratrori della scuola costituiscono un terzo del pubblico impiego e sono rimasti molto turbati anche dalla notizia della nascita di un solo ente di previdenza per tutti i dipendenti, da quelli della pubblica amministrazioni, ai marittimi, dagli attori ai calciatori. Nella «bozza» questo si afferma, scatenando una rivolta generale. Poi la smentita del ministro Damiano: «Le notizie sulla possibile nascita di un nuovo istituto previdenziale, l'Inpu, che sostituirebbe gli attuali enti publici, sono prive di fondamento».


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL