FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3906783
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » L’università si trova divisa: «Ricambio necessario» «L’esperienza, un valore»

L’università si trova divisa: «Ricambio necessario» «L’esperienza, un valore»

Gli atenei ora si pongono il problema di non concedere proroghe, ma partono i ricorsi

09/11/2013
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero


LE REAZIONI
ROMA «Anche se dovessi cambiare idea da qui a settant’anni faccio un testamento adesso. Mi devono cacciare». Non ha dubbi Flavio Corradini, da due anni rettore dell’Università di Camerino: il ministro Carrozza ha ragione e lui, che con 47 anni d’età è il più giovane d’Italia alla guida di un ateneo statale, sostiene con energia la necessità del ricambio generazionale. «Se un professore aspetta di passare i settant’anni per andare via – spiega – significa che per più di quaranta ha insegnato, e il suo contributo è stato già dato. A una certa età viene meno la passione, la gioia, tutto quello di cui l’università ha bisogno».
LE REGGENZE
Meno drastico è Carmine Di Ilio, rettore dell’università D’Annunzio di Chieti: «E’ comprensibile che professori che dedicano tutta la loro vita all’università non vogliono andare via. Competenza ed esperienza non vanno disperse». Ma anche D’Ilio conviene: «Il ricambio ci vuole, l’università ha bisogno di questo flusso continuo». D’Ilio ha sostituto nel posto di Franco Cuccurullo, uno dei rettori di maggior lungo corso (ha guidato l’ateneo per quindici anni). «Conosco colleghi che hanno mantenuto un’eccellente capacità operativa ben oltre i 70 anni» osserva Cuccurullo, a cui preme però ricordare che ha rinunciato al suo ruolo di rettore 18 mesi prima della conclusione naturale del mandato. E respinge l’idea che le lunghe “reggenze” ostacolino i giovani: «Ho la fortuna di conoscere molti giovani assolutamente meritevoli, che sono riusciti a farsi spazio senza particolari problemi».
GLI ANZIANI
Mentre Corradini invece è del parere che i docenti ultrasettantenni «sono in gran parte di ostacolo alla crescita dei giovani». Luigi Lacchè, rettore a Macerata, ricorda che non è che se gli anziani se ne vanno, entrano automaticamente dei giovani: «Con il blocco del turnover, su dieci docenti che da noi se ne vanno ne entrano due. Bisogna avere le risorse per un ricambio generazionale, altrimenti è inutile».
Una proposta la fa Giovanni Cannata, 67enne, che pochi giorni fa ha lasciato (dopo 18 anni) il posto di rettore all’università del Molise, pur continuando ad insegnare: «Se i soldi delle partite stipendiali dei docenti che vanno in pensione, invece di finire allo Stato, venissero girati alle Università, già questo incoraggerebbe molti ad andare via. Occorre mettere in moto le risorse».
E, per lo più, gli atenei si pongono il problema di non concedere proroghe. «Come ateneo non abbiamo mai dato una proroga» sottolinea Lacchè. «I rettori si oppongono, ma poi i tribunali danno ragione ai docenti che fanno ricorso per restare» osserva Cannata. E anche se di giovani c’è bisogno «perché le università sono cambiate – insiste Corradini –. Occorre avere contatti con il territorio, aprirsi all’estero». Per Lacchè però la «carriera universitaria in Italia sta diventando sempre meno appetibile».
A. Cam.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL