FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3917955
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » L’Europa boccia l’Italia “Basta precari nelle scuole dopo tre anni vanno assunti”

L’Europa boccia l’Italia “Basta precari nelle scuole dopo tre anni vanno assunti”

La Corte di giustizia: “No al rinnovo illimitato dei contratti” I sindacati: ricorsi per 250mila, effetti sul resto del pubblico impiego

27/11/2014
Decrease text size Increase text size
la Repubblica
Con puntualità lussemburghese, le 9.33 di ieri mattina, il presidente sloveno della Corte di Giustizia europea, Marko Ilesic, dà lettura dell’attesa sentenza sui precari italiani della scuola. In tre pagine scritte nella nostra lingua, la sentenza dice: i contratti a tempo determinato per gli insegnanti italiani chiamati a sostituire docenti di cattedra violano le direttive europee. Poi, i precari che hanno superato i trentasei mesi di insegnamento a scuola e che sono stati chiamati in ruolo ma solo a tempo determinato devono essere assunti oppure risarciti. L’Italia, infine, deve dare un’alternativa certa alle graduatorie, ovvero fare i concorsi pubblici. È una sentenza attesa, ma da noi deflagra in tutta la sua potenza.
Secondo i calcoli dell’Anief, un piccolo sindacato palermitano che ha iniziato per primo questa battaglia nel 2010, sono 250-270 mila gli insegnanti precari saliti in cattedra per almeno 36 mesi negli ultimi undici anni. Lo dicono le graduatorie storiche del Miur e i dati Inps. Se i “precari + 36” si rivolgeranno a un tribunale del lavoro italiano, con in mano la nuova sentenza europea, la strada della loro assunzione diventerà certa. Il dispositivo lussemburghese, che interessa anche amministrativi e bidelli (Ata), prevede indennizzi per gli scatti d’anzianità fin qui non riconosciuti, dal 2002 al 2012.
Sono due miliardi di euro, secondo i calcoli sindacali. L’avvocato dell’Anief Walter Miceli, che cura il ricorso dal 2012, quando la Cassazione lo fermò e un Tribunale del lavoro di Napoli chiese successivamente lumi alla Corte europea, allarga la platea dei possibili lavoratori sanabili: «Questa sentenza può essere applicata a tutto il pubblico impiego, apriremo vertenze per la formazione musicale, nella Sanità, nelle Regioni, nei Comuni. È una sentenza storica». Così la Cgil scuola con il segretario Domenico Pantaleo: «Farà da apripista per centinaia di migliaia di precari che da anni coprono posti vacanti facendo funzionare tutte le pubbliche amministrazioni». La Gilda: «Se il ministro riduce tutto a 18 mila aventi diritto non ha capito la portata della sentenza. A dicembre, visto il volume delle iniziative giudiziarie, comprenderà».
( c. z.)

La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL