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L’esempio canadese: prima cittadini, poi studenti

Una recente ricerca nell’Ontario mostra che la priorità per i genitori è che la scuola aiuti gli studenti a “sviluppare la responsabilità civica e a essere in grado di prendere decisioni etiche”.

18/02/2014
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Corriere della sera

Una recente ricerca nell’Ontario mostra che la priorità per i genitori è che la scuola aiuti gli studenti a “sviluppare la responsabilità civica e a essere in grado di prendere decisioni etiche”. I quesiti etici: il conflitto tra disciplina e coscienza, per esempio del celebre esperimento condotto a Yale tra il 1960 e il 1963 dallo psicologo sociale Milgram, sono temi sempre poco tenuti in considerazione dagli ambienti educativi. Ma è davvero così e ovunque?

Non certo nella scuola canadese dove la parola chiave è engaged citizen, cittadino impegnato. L’obiettivo sono i risultati accademici e lo sviluppo del carattere è il mezzo. Ho scelto di approfondire il modello canadese dopo aver letto questa testimonianza del filosofo Guido Calogero: “Abbiamo tutti creduto ai nostri tempi che la buona condotta consistesse nello stare fermi e zitti, ma quando mio figlio andò a scuola in Canada scoprì che al posto del voto in condotta c’era il voto in citizenship: e capacità civica non significa stare fermi e zitti ma anzi al contrario saper intervenire a tempo e luogo nei dibattiti e abituarsi a far valere il proprio punto di vista con misura e responsabilità”.

Character education e citizenship non è un nuovo programma, essa può venire immersa negli esistenti programmi, non è materia aggiuntiva, è strategia trasversale nelle loro scuole. La scuola mira al character development. “E lo sviluppo del carattere porta al coinvolgimento civico”. Il clima emotivo, la vivacità di spirito prepara all’apprendimento, riduce le paure, le minacce e migliora la propria efficacia, coinvolge e aumenta le interazioni sociali”. Il quoziente emotivo, secondo la scuola canadese, può essere incrementato con l’educazione.

Un dirigente di Statistics Canada mi dice di soffermarmi sulla scala di valori seguita dagli insegnanti canadesi, che si riflette nel modo di impostare i quesiti negli esami (similarmente a quelli delle indagini dell’Ocse Pisa).

Diamo un’occhiata a un curriculum adottato nelle scuole dell’Ontario, nel caso specifico per la lingua inglese. La “conoscenza” è solo una delle categories da acquisire (knowledge), e ha un peso per il 25%, pari a quello di thinking, che potremmo tradurre come capacità di riflessione autonoma; anche la communication è considerata, per il 10%. L’aspetto più importante di ciò che si studia tuttavia è nell’application (40%). “Sembra una buona risposta alla discussione italiana sul ruolo dell’”educazione civica”, sul “voto in condotta”, “sull’ultimo anno delle scuole superiori”.

Benedetta Cosmi


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