L'assalto al concorso per i professori
La stima: 280 mila domande per 11 mila posti. Il ministero: no, meno
ROMA — Sono almeno 280 mila, secondo una stima della rivista specializzata Tecnica della scuola, le domande arrivate al sito del Miur per partecipare al «concorsone» voluto dal ministro Francesco Profumo. La presentazione delle domande al concorso, che bandisce 11.542 posti per professori, quindi cattedre «vere e proprie» e la certezza di una sistemazione definitiva per altrettanti attuali precari, scade oggi improrogabilmente alle due.
È possibile farla soltanto attraverso il click sul sito Internet del ministero. Poi, si potrà aspettare fino al 21 novembre, sempre alle ore 14, per inserire o modificare i «titoli valutabili». Ma dal ministero respingono le cifre: non si andrebbe oltre le 160 mila domande, 280 mila è un numero «sballato». Dal ministero fanno sapere anche che il ministro è comunque «molto soddisfatto per l'andamento del concorso, sia per il numero sia per la qualità delle domande finora arrivate». Si tratta a questo punto di aspettare qualche ora per sapere la cifra esatta e comunque non si dovrebbe essere lontani dalla verità se si dice che per ogni posto a disposizione ci saranno circa 20 candidati. La stima di Tecnica della scuola comprende infatti le 60 mila domande non ancora perfezionate ma la cui gran parte certamente è stata poi conclusa in queste ore; comprende anche un certo quantitativo di candidati che non rientreranno nei criteri del bando ma le 280 mila domande sono state «contate a occhio», diciamo così, 36 ore prima della chiusura del bando e in questo giorno e mezzo è certo che migliaia di altre domande arriveranno al sito del Miur «Istanze on line».
Dal ministero fanno sapere che c'è un forte afflusso di domande che rallenta un po' l'inserimento online della richiesta da parte dei candidati professori.
Quanto l'aver ritardato, e aspettato fino all'ultimo, possa essersi rivelato dannoso lo saprà solo chi non è riuscito in tempo a cliccare la sua domanda ma una cosa è certa: sono moltissimi i candidati rispetto ai posti, e non poteva che essere. La domanda di partecipazione al concorso, che può essere fatta per una sola Regione, consente l'accesso alle prove preselettive che dovrebbero svolgersi a dicembre.
In alcuni casi, nelle Regioni con maggiori richieste, si potrà arrivare a ridosso di Natale: ciascun candidato avrà i suoi 50 test da risolvere su 3.500 resi pubblici 20 giorni prima. Si tratta di 50 quesiti a risposta multipla a cui rispondere in 50 minuti (18 quiz di comprensione del testo, 18 di logica, 7 di informatica e 7 di lingua straniera).
Una volta superata la preselezione si accederà alla prova scritta, domande a risposta aperta per valutare la padronanza delle competenze professionali e delle discipline oggetto di insegnamento, anche attraverso riferimenti interdisciplinari.
Allo scritto farà seguito una prova orale, ovvero una lezione simulata, della durata massima di 30 minuti, su un argomento estratto dal candidato 24 ore prima e da un colloquio immediatamente successivo alla lezione di una mezz'ora durante la quale verranno approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche della lezione simulata.
Ma il vero scoglio da superare è proprio quello iniziale, delle domande: secondo quanto riporta Tecnica della scuola più di un candidato potrebbe non essere ammesso allo scritto perché il Miur richiede il conseguimento della laurea da almeno 8-10 anni, a seconda degli anni di corso, e qualcuno potrebbe comunque volerci provare, anche senza avere i requisiti giusti. Questi aspiranti prof dovrebbero in ogni caso partecipare ai test preselettivi, e solo dopo, prima della prova scritta, verrebbero esclusi.