ItaliaOggi: Triennali, le indicazioni non ci sono

di Iaia Vantaggiato

Emanata il 2 gennaio scorso dal ministero della pubblica istruzione e supportata dalla legge finanziaria 2007, la circolare n. 74 (protocollo 11668) ribadisce, anche per il prossimo anno scolastico, la prosecuzione dei percorsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale (art. 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, che sancisce la gradualità dell'attuazione del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione) realizzati in attuazione dell'accordo-quadro sottoscritto il 19 giugno 2003 e al quale hanno fatto seguito specifici protocolli di intesa stipulati con gli uffici scolastici regionali. I tempi e le modalità di attuazione dei suddetti percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale saranno stabiliti tramite intese da definirsi tra gli assessorati competenti delle rispettive regioni e gli uffici scolastici regionali. In base alla circolare, i dirigenti scolastici interessati verranno ´tempestivamente informati' dell'istituzione di tali corsi ma per gli studenti che sceglieranno di frequentarli, quelli presumibilmente più esposti al rischio di restare vittime di fenomeni di dispersione scolastica, resta alta la possibilità di evadere l'obbligo, incerti e, al momento poco chiari, essendo i meccanismi di definizione dei tempi e delle modalità di strutturazione dei percorsi sperimentali nonché dei piani di studi e dei titoli in uscita (i quattordici attestati di qualificazione, che vanno dall'operatore alla ristorazione all'operatore edile, dall'installatore e manutentore di impianti elettrici al montatore meccanico di sistemi, dovrebbero avere valenza nazionale e corrispondere al secondo livello della classificazione dell'Unione europea). A tale proposito, assicura comunque la circolare con esplicito riferimento ai percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, sarà compito dei dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria di primo grado dai quali provengono gli studenti interessati, ´verificare il reale assolvimento dell'obbligo di istruzione e formazione da parte di studenti particolarmente a rischio, rilevando i casi e le ragioni di inosservanza e attivare tutti gli interventi che dovessero rendersi necessari'. Resta irrisolta, infine, una questione di non poco conto: potranno gli studenti che scelgono i percorsi triennali cambiare idea in corso d'opera e decidere il passaggio a un altro tipo di scuola secondaria? La circolare non ne fa cenno alcuno