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ItaliaOggi-E i Ds intanto preparano la controriforma

E i Ds intanto preparano la controriforma È articolato in 11 punti il programma di governo sulla scuola che i Democratici di sinistra hanno presentato la scorsa settimana, a Firenze, d...

06/12/2005
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ItaliaOggi

E i Ds intanto preparano la controriforma

È articolato in 11 punti il programma di governo sulla scuola che i Democratici di sinistra hanno presentato la scorsa settimana, a Firenze, durante la conferenza nazionale. Due le priorità indicate come ineludibili: fare degli asili nido e della scuola dell'infanzia il punto di partenza del processo educativo e 'affermare il diritto alla formazione permanente dentro e fuori il lavoro'.
In mezzo, una serie di obiettivi intermedi: dalla riaffermazione del valore sociale ed educativo del tempo pieno al prolungamento dell'obbligo scolastico ma solo sino al biennio delle superiori, dalla riqualificazione dell'istruzione tecnica e professionale al rilancio della qualità degli studi universitari e della ricerca. Spetterà al governo il compito di fissare i livelli essenziali e le norme generali dell'intero sistema educativo nonché quello 'di affrontare, con adeguate risorse finanziarie, il dislivello economico esistente tra le istituzioni formative del Nord e quelle del Sud'. Un dislivello, tiene a precisare il partito guidato da Piero Fassino, determinato dalle differenti capacità delle amministrazioni locali di concorrere al bilancio di scuole e università e che potrebbe essere superato attraverso la creazione di un sistema 'collaborativo e non competitivo' di reti, di consorzi e di accordi tra soggetti formativi.

Il programma, quello a partire dal quale i Ds, in caso di vittoria elettorale, intenderebbero smantellare la riforma Moratti, non riserva particolari sorprese e, soprattutto, non è al momento supportato da disegno di legge alcuno.

Tra i punti considerati essenziali, lo sviluppo quantitativo e qualitativo del sistema dei nidi (con l'incremento dell'utenza dall'attuale 15% al 33%), la generalizzazione della scuola dell'infanzia, la lotta ai fenomeni di dispersione scolastica, il prolungamento dell'istruzione obbligatoria sino ai 16 anni. Il diritto all'educazione fino ai 18 anni sarà una tendenza, un processo, ma non subito una realtà. Nel momento in cui lo dovesse diventare, scatterà il divieto sino ai 18 anni di qualsiasi rapporto di lavoro che non abbia 'una prevalente e certificabile valenza formativa', la costituzione di poli formativi capaci di prevenire fenomeni di insuccesso scolastico e di prestare particolare attenzione alle forme di disagio sociale, la creazione di un sistema nazionale di apprendimento lungo tutto l'arco della vita e la salvaguardia del carattere unitario del sistema nazionale di istruzione. Nel documento viene infine ribadita la necessità, nel rispetto dell'articolo 4 della legge n. 59/97 (legge sull'autonomia) e della riforma del titolo V della Costituzione, di una 'Carta per la scuola dell'autonomia' definita essenziale per ripensare 'gli strumenti di governo del sistema: a livello centrale, regionale e delle singole scuole'


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