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ItaliaOggi: Cancelli chiusi per 70 mila bimbi

Il ministro pronto a firmare la circolare sulle iscrizioni: saltano gli anticipi della legge Moratti.

19/12/2006
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ItaliaOggi

di Alessandra Ricciardi

Dal prossimo anno niente scuola per chi ha meno di tre anni

Sono circa 70 mila bambini, tanti ne stima il ministero dell'istruzione sulla base di quanti lo scorso anno hanno approfittato della legge Moratti per andare a scuola avendo meno di tre anni: 30 mila presso gli istituti statali, 40 mila nelle istituzioni paritarie. Dal prossimo anno si cambia registro, e gli anticipi non saranno più consentiti. Le famiglie dovranno risolvere diversamente, e non sarà facile visto che oggi gli asili, che fanno educazione fino ai tre anni, sono sottodimensionati rispetto al fabbisogno.
La notizia alle famiglie arriverà probabilmente a gennaio, quando si recheranno presso le scuole per chiedere di poter pre-iscrivere i propri bambini. Gli istituti infatti riceveranno nei prossimi giorni dal ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, la circolare sulle iscrizioni al nuovo anno scolastico. Circolare nella quale si rifletteranno le scelte assunte con la Finanziaria, in corso di approvazione definitiva alla camera dei deputati: abroga l'art. 2 del decreto legislativo n. 59/04 che autorizza l'iscrizione alla scuola dell'infanzia dei bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Sparisce con questo riferimento ogni accenno alla frequenza di alunni anticipatari. Una scelta, questa operata con la Finanziaria, sulla cui messa in opera però non sono mancati dubbi. Contrario a una scolarizzazione precoce dello studente, Fioroni dovrà fare comunque i conti con la scollatura tra due opposte discipline nell'arco di un solo anno: ieri a scuola i bimbi anche di 2 anni e mezzo, da domani a casa fino a tre.

Ed è dunque possibile che, per rispondere a questa esigenza transitoria, Fioroni opti per una proroga rispetto alla scadenza dei tre anni da compiersi tassativamente entro il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento. Fermo restando in ogni caso l'obbligo per le scuole di accogliere prioritariamente chi ha il requisito pieno dell'età. Si tratterebbe di un compromesso davanti al bivio tra il vecchio e il nuovo. Una decisione in tal senso è ancora oggetto di approfondimento a viale Trastevere, su cui pesa anche il giudizio dei sindacati (deciso il no agli anticipi della Cisl, contrarie anche la Cgil e Uil scuola).

Più pacifica l'iscrizione alla scuola primaria, dove, oltre ai ragazzi che hanno compiuto i sei anni di età entro il 31 agosto 2007, potranno iscriversi anche coloro che li compiono entro il 30 aprile del 2008. In questo caso non sussiste un obbligo per i genitori, ma solo una facoltà che, una volta esercitata, corrisponde a un obbligo di prestazione per la scuola. Su questo versante, infatti, niente è cambiato per il prossimo anno rispetto a quanto prevedeva la riforma Moratti.

Problemi invece pone il nuovo obbligo scolastico e dunque l'iscrizione alle superiori.

La Finanziaria prevede infatti l'innalzamento dell'obbligo di istruzione a 16 anni di età con il contestuale innalzamento dell'età di accesso al lavoro.

L'iscrizione dei ragazzi che escono dalla terza media dovrebbe dunque avvenire, in via di principio, esclusivamente nel primo anno di un istituto superiore. La stessa Finanziaria, però, prevede la prosecuzione dei percorsi triennali di istruzione e di formazione professionali avviati dalla riforma Moratti.

Per i ragazzi che hanno scelto questo tipo di percorso deve essere ancora chiarito se e come rientrare nel sistema scolastico, prevedendo certificazioni, crediti e verifiche. Ma soprattutto la circolare di Fioroni dovrà dire se i percorsi triennali potranno essere scelti anche dai ragazzi che usciranno dalle medie quest'anno. Ancora una volta un bivio.


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