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Italia Oggi-E' a rischio la partenza del nuovo anno

La Moratti pensa a un decreto legge per sanare i ritardi. E' a rischio la partenza del nuovo anno di Franco Bastianini e Alessandra Ricciardi A rischio il regolare avvio del nuovo anno scola...

09/05/2002
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ItaliaOggi

La Moratti pensa a un decreto legge per sanare i ritardi.
E' a rischio la partenza del nuovo anno

di Franco Bastianini e Alessandra Ricciardi

A rischio il regolare avvio del nuovo anno scolastico. Il ministero dell'istruzione ha bloccato la pubblicazione degli organici del personale ausiliario, tecnico e amministrativo, che dovrà essere in servizio il prossimo anno. E non ci sono buone notizie neanche sul fronte docenti: non è stato infatti ancora emanato il decreto di autorizzazione a fare le nuove assunzioni sui posti vacanti. Assunzioni che, secondo la scadenza del ministero di viale Trastevere, devono essere completate entro fine luglio. I ritardi su Ata e insegnanti sono tali da aver indotto i vertici del ministero a prendere in esame, anche quest'anno, la possibilità di ricorrere a un decreto legge, che potrebbe essere esteso ai cicli scolastici. Il disegno di legge delega sul riordino dei cicli, infatti, langue in parlamento, ma la responsabile dell'istruzione, Letizia Moratti, è comunque decisa a far partire dal prossimo settembre la sperimentazione dell'anticipo di un anno per l'ingresso alle materne e alle elementari.
Ad aprire i fuochi, una nota della direzione generale del personale, datata 30 aprile, che conferma lo stato di completo immobilismo che caratterizza l'azione ministeriale nei confronti del personale Ata, costituito da oltre 262 mila unità. Si tratta dei dipendenti che svolgono, tra l'altro, i lavori di supporto negli uffici di segreteria per le pratiche necessarie a far partire, dal 1° settembre, regolarmente le attività scolastiche. 'Atteso che alla data odierna', si legge infatti nella nota, 'non è stato ancora definito l'organico del personale necessario per l'anno scolastico 2002/2003, si reputa opportuno rinviare i termini ultimi di comunicazione al centro elaborazione dati (Ced) dei posti disponibili e di pubblicazione dei movimenti a date che saranno rese note con successiva comunicazione'. L'ordinanza ministeriale n. 3 del 14 gennaio 2002 aveva fissato al 6 maggio il termine ultimo per le comunicazioni al Ced e al 27 maggio quello per la pubblicazione dei trasferimenti. Ora, non c'è più una data certa alla quale fare riferimento e tutte le operazioni sono rinviate sine die.

Il dicastero di viale Trastevere è in alto mare anche sul versante del personale docente, per il quale non è stato ancora firmato dal governo il decreto con cui si autorizzano le immissioni in ruolo per il 2002. Eppure il ruolino di marcia fissato dallo stesso ministero prevede che, entro il 31 luglio, dovranno essere stipulati, da parte dei dirigenti dei Centri dei servizi amministrativi, gli ex provveditorati, tutti i contratti a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato. Tempi strettissimi, dunque, che fanno prefigurare anche quest'anno ritardi e caos generalizzati per i primi mesi di scuola del 2002.

GLI EFFETTI PER GLI ATA
Il rinvio a data da determinare della pubblicazione dei trasferimenti degli Ata avrà effetti a cascata su tutta una serie di operazioni conseguenziali. Ci sarà infatti un rinvio dei termini per la presentazione delle domande di utilizzazione e per quelle di assegnazione provvisoria, date queste ultime non ancora definite neppure per il personale docente ed educativo.
'L'esperienza delle direzioni regionali quest'anno è stata piuttosto deludente, perché non solo non ha portato a semplificazioni, ma ha gravato le procedure di un ulteriore passaggio', spiega il segretario della Uil scuola, Massimo Di Menna. 'I tempi fissati dal ministero si sono dimostrati, alla prova dei fatti, troppo stretti'.

I PROBLEMI IN PROSPETTIVA
La mancata definizione dell'organico del personale Ata per l'anno scolastico 2002/2003, addotta a giustificazione per il rinvio della data di pubblicazione dei trasferimenti, non può non porre un interrogativo sulla tenuta di quanto comunicato dalla direzione del personale alle organizzazioni sindacali, proprio in materia di organici, lo scorso 27 marzo. In quella occasione, la direzione aveva confermato che non si prevedevano modifiche in senso riduttivo per nessuno dei profili del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Se non erano previste modifiche in senso riduttivo, cosa o chi non ha ancora consentito la definizione degli organici?
Ma non è il solo interrogativo che comincia a porsi per gli ausiliari, i tecnici e gli amministrativi. Un altro è relativo alla reale volontà del ministero di consentire la copertura dei posti vacanti, seppure nei limiti che verranno fissati dal governo, mediante la stipula di contratti a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2002.
L'ordinanza per l'indizione e lo svolgimento dei concorsi per titoli per l'accesso ai ruoli provinciali, infatti, non è ancora stata firmata dal ministro Moratti.
Se si considera che i bandi di concorso previsti dall'ordinanza potranno essere pubblicati dai singoli direttori generali degli uffici scolastici regionali entro il ventesimo giorno dalla data di registrazione dell'ordinanza da parte della Corte dei conti, che le domande di partecipazione al concorso potranno essere presentate entro i successivi 30 giorni, che le commissioni giudicatrici dovranno operare nel periodo più impegnativo dell'anno scolastico, la pubblicazione delle graduatorie definitive, necessarie per consentire la stipula dei contratti a tempo indeterminato con la predetta decorrenza, potrebbe non aversi in tempo utile. L'interrogativo che molti si pongono è se il ritardo sia solo un problema tecnico oppure se rientri in un disegno politico che ha come obiettivo una riduzione della composizione del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Anche in relazione alla collocazione degli oltre 22 mila dipendenti di ditte o cooperative attualmente addetti alle pulizie degli istituti scolastici. 'L'ultima vicenda sugli Ata è un pessimo segnale', commenta il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini, 'su due versanti. È l'ennesima conferma delle operazioni di ridimensionamento di cui è destinatario il personale ausiliario. Ma è soprattutto la dimostrazione di come sia in difficoltà la macchina amministrativa e politica del ministero. Si rischia l'implosione dell'intero sistema'.


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