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Il taglio dei corsi di recupero. Così si espellono gli adolescenti

È l'effetto dei tagli ai fondi assegnati alle scuole.

01/02/2011
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Corriere della sera

di Silvia Vegetti Finzi

Con il taglio dei fondi alla scuola molti servizi vengono meno, tra questi i corsi di recupero che, in molti casi, avevano già perso il rigore iniziale. Se in un primo tempo ogni insegnante poteva, oltre l’orario scolastico, seguire gli alunni che, nella sua classe, avevano accumulato debiti formativi, successivamente, per risparmiare sugli straordinari, è invalso l’uso di assemblare più classi, anche di anni diversi. In tal modo si disperde uno dei vantaggi di questo servizio scolastico, la continuità didattica. Rimane tuttavia la coerenza data dallo stile dell’istituto scolastico e dalla possibilità di frequenti comunicazioni tra i docenti coinvolti nella formazione. Di solito il successo ottenuto in una materia si ripercuote sulle altre in termini di sicurezza personale, di fiducia negli insegnanti, di incoraggiamento a procedere. L’altro vantaggio consiste nell’offrire uguali opportunità a tutti gli studenti, indipendentemente dal reddito delle loro famiglie. È sempre possibile infatti ricorrere alle lezioni private ma non tutti possono permetterselo e, in ogni caso, il programma privato non corrisponde necessariamente a quello svolto in classe. Capita che lo studente, dovendo integrare due metodi di insegnamento, di apprendimento e di studio, finisca per disorientarsi e confondersi. Durante l’adolescenza l’ambiente sociale più idoneo allo sviluppo dei processi cognitivi, affettivi e sociali è la scuola. In questo spazio il ragazzo mette a punto le nuove competenze non soltanto nelle comunicazioni verticali banco-cattedra ma anche nelle relazioni orizzontali tra i banchi. Nell’orario scolastico molto s’impara dai successi e dagli insuccessi dei compagni, dalle valutazioni degli amici, dai confronti reciproci. Gli adolescenti «espulsi» dalla scuola, anche parzialmente, si sentono pesci fuor d’acqua e possono reagire con atteggiamenti di distacco e di rifiuto, difficili da recuperare. A quell’età l’isolamento dai coetanei è il peggior castigo e la tutela affettuosa della famiglia non basta a recuperare il senso di appartenenza che solo la propria classe scolastica può dare.


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