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“ I docenti abbiano più fiducia La valutazione è una priorità”

La direttrice dell’Invalsi: “LaCarrozza non ci ha sostenuto”

19/02/2014
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La Stampa

La valutazione? Con la ministra Carrozza non è stata una priorità, e ora non si sa se si riuscirà a creare il Sistema Nazionale entro le scadenze previste quando a capo del dicastero c’era Francesco Profumo: è l’amaro sfogo di Lucrezia Stellacci, una lunga carriera da provveditore e direttore degli Uffici Scolastici Regionali, fino a diventare capo Dipartimento per l’Istruzione del Miur e poi direttore generale dell’Invalsi.

La sensazione è che dopo l’accelerazione che ha portato nel 2013 al decreto che istituiva il Sistema Nazionale di Valutazione, qualcosa si siafermato. «È un’impressione fondata, il processo si è fermato e non so se si riuscirà a tenere fede alla promessa di far partire l’intero sistema entro il prossimo settembre. Noi dell’Invalsi stiamo andando avanti con i progetti di sperimentazione ma si corre il rischio che rimangano lettera morta mortificando ancora una volta gli entusiasmi delle scuole che stanno partecipando».

Perché si è fermata l’attuazione del Sistema Nazionale d iValutazione? «Non c’è interesse, non è una priorità del ministero. Con Profumo e Elena Ugolini sottosegretario c’era molta più attenzione, la valutazione era una priorità effettiva e non solo proclamata come è avvenuto in questi ultimi mesi»

. L’impressione, leggendo il Rapporto, è che manchi anche un’idea di scuola, un obiettivo il cui raggiungimento possa essere valutato attraverso test mirati. «È così.Dal 2011 mancano le direttive nazionali, lo strumento attraverso il quale il ministro indica la sua idea di scuola e affida all’Invalsi il compito di valutare a che punto sono le scuole rispetto a quell’obiettivo. In questi ultimi tempi invece l’Invalsi è stato lasciato da solo».

Il Rapporto non risparmia critiche anche all’Invalsi. Parla della necessità di evitare l’impressione di un circolo ristretto che formula i test. «Non è così, a lavorare alla realizzazione delle prove sono per il 50% professori di scuole e per la restante metà docenti universitari ma è vero che nelle scuole si sa poco di tutto questo e che ci sono tanti dubbi. Dobbiamo, invece, fare in modo che la scuola si fidi altrimenti fioriscono gli inganni e non si va da nessuna parte. Abbiamo aperto una linea diretta con le scuole per dialogare con loro, ci esprimono i loro dubbi, rispondiamo, chiariamo. È importantissimo, infatti stiamomettendo a punto una ristrutturazione del sito per creare un forum e realizzare l’intera procedura nella massima trasparenza e dare alle scuole tutti gli elementi per potersi fidare». [FLA. AMA.] 


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