Governo a caccia di 172 mln
Stabilità
Alessandra Ricciardi
Il ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, ieri diceva che va trovata «una copertura ai saldi complessivi per avviare un processo di rinnovamento senza penalizzazioni». In questi giorni decisivi per l'approvazione del disegno di legge di stabilità alla camera, dopo che la commissione istruzione ha approvato gli emendamenti soppressivi dei commi dell'articolo 3 che innalzano l'orario di cattedra dei docenti a 24 ore, gli occhi sono puntati sul lavoro che in commissione bilancio stanno facendo relatori e governo. La soluzione migliore sarebbe la soppressione dell'articolo sulle 24 ore in quanto materia ordinamentale e dunque estranea a un provvedimento finanziario. In questo caso, resterebbe da scovare la copertura per soli 172 milioni di euro, quelli che la Spending review imponeva di realizare. Certo, sparirebbe così anche il tesoretto che Profumo aveva messo da parte proprio grazie all'aumento a 24 ore, da destinare a ediliza scolastica e innovazione. Dopo i primi sondaggi, è parso del tutto irrealistico pensare di addossare i maggiori tagli al ministero della Difesa, che sta provando a sventare i propri, e così la caccia è tutta interna a viale Trastevere. La quadra va trovata in commissione bilancio, possibilmente entro oggi. La Cultura ha cancellato i commi 42, 43 e 45 dell'articolo 3 della stabilità, ovvero l'aumento dell'orario settimanale di insegnamento di 6 ore e la monetizzazione delle ferie per i supplenti temporanei. Sul fronte degli inidonei, la VII commissione ha detto sì alla reintroduzione della facoltà per gli interessati di chiedere la dispensa per motivi di salute e a un piano di ricollocamento, sempre nella scuola, in base non solo alle condizioni di lavovo ma anche alle competenze professionali maturate. Il che dovrebbe consentire a chi negli anni è stato assegnato proficuamente agli uffici amministrativi o alle biblioteche di continuare a fare lo stesso lavoro. Ora si attendono le decisioni dei relatori.