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Giornale di Vicenza-Scuola . "Rapporto education" in Fiera: studenti e sindacati chiedono un confronto con il ministro Moratti, città mobilitata Martedì maxi-dibattito

Scuola . "Rapporto education" in Fiera: studenti e sindacati chiedono un confronto con il ministro Moratti, città mobilitata Martedì maxi-dibattito tra autorità ma anche cortei di An...

18/04/2004
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Il Giornale di Vicenza

Scuola . "Rapporto education" in Fiera: studenti e sindacati chiedono un confronto con il ministro Moratti, città mobilitata Martedì maxi-dibattito tra autorità ma anche cortei
di Anna Madron

Con il ministro vorrebbero avere un confronto. Vorrebbero chiederle lumi sulla riforma, avere risposte che finora non sono arrivate. Vorrebbero, in definitiva, non dover ascoltare un monologo stile "Porta a Porta", ma poter interloquire con chi la scuola l'ha ridisegnata e ripensata come un sistema "che cresce con te", per dirla con gli spot televisivi del momento.
Ma incontrare la Moratti per gli studenti vicentini non sarà possibile martedì prossimo, quando il ministro dell'Istruzione arriverà - salvo disdette dell'ultima ora - per la prima volta a Vicenza, ospite di Confindustria e dell'Associazione Industriali, riunite in Fiera durante la mattinata per parlare di formazione e per presentare il Rapporto 2000/2004 su education.
Ci sarà anche il ministro del Welfare Roberto Maroni, ci sarà il segretario della Cisl Savino Pezzotta (con qualche imbarazzo da parte della Cisl locale che nelle stesse ore parteciperà al corteo di protesta contro la riforma scolastica). E poi Massimo Calearo, presidente di Assindustria vicentina, Silvio Fortuna, delegato di Confindustria per l'education, Giuseppe Zigliotto, presidente dei giovani imprenditori veneti. E ancora Angelo Panebianco dell'Università di Bologna, Giuliano Montaldo, presidente di Rai cinema, Viviane Reding, commissario europeo, Noel Dempsey, ministro dell'istruzione irlandese, Carlo Callieri, vice presidente della Compagnia di San Paolo.
Un dibattito a più voci, dunque, per approfondire il non facile tema della modernizzazione del sistema formativo, con l'obiettivo di superare quella che viene chiamata l'alleanza tra "mammut e dinosauro", ovvero tra burocrazia e corporativismo, ma anche per illustrare un progetto, questa volta tutto veneto, sul futuro ruolo degli istituti tecnici, scuole su cui incombe ancora un grosso punto interrogativo. E mentre in Fiera si discute di istruzione, formazione, sviluppo, in un'ottica anche europea, fuori, più precisamente dalle parti della Stazione, si protesta.
A farlo saranno gli studenti che, in treno o in pullman, arriveranno in città da tutte le scuole del Veneto per prendere parte ad un corteo sottoscritto da più sigle sindacali: oltre a Cgil Cisl e Uil, anche i Cub e Cobas, a cui si aggiungono Uds, Unione degli studenti, e Coordinamento studentesco. Impossibile quantificare le adesioni ad una manifestazione che prende spunto dalla visita del ministro e che "stiamo preparando - riferisce Silvia Darteni, rappresentante dell'Uds - da oltre un mese, con comunicati che hanno raggiunto tutte le scuole della regione perché il coinvolgimento sia il più alto possibile ". Pomo della discordia ancora una volta la legge "53", perché, dicono i Cub per voce di Germano Raniero, "non c'è dubbio: si torna ad una scuola di censo, di classe, dove la selezione avviene sulla base del portafoglio".
"Siamo contrari alla mercificazione del sapere - rincara Teo Molin Fop, esponente del Coordinamento studentesco - quello che vogliamo è una scuola che rappresenti un bene comune da tutelare, laica e accessibile a tutti" . E lo grideranno, gli studenti, percorrendo le vie del centro, fino ad arrivare in piazza Castello, davanti alla sede dell'Assindustria, "che avrebbe potuto - sottolinea Angelo Turato della Cgil scuola parlando di un'occasione mancata - farsi promotrice di un confronto con il ministro, dando spazio ai tanti interrogativi dei ragazzi e delle loro famiglie" . "Domande che non trovarono risposta - incalzano gli studenti - nemmeno durante gli Stati generali, due anni fa, quando chi prese parte all'evento tornò deluso più che mai" .
Chissà se al compassato ministro Moratti giungeranno le voci di protesta che scandiranno la giornata di martedì, una delle più "calde" per la scuola pubblica, alle prese con troppi perché sugli orari, sulle attività opzionali, sugli organici per il momento confermati, a fronte di un netto aumento di richieste di tempo pieno da parte delle famiglie (oltre mille in più nel Veneto). Interrogativi che martedì verranno comunque sollevati e ai quali si cercherà di dare una risposta nella tavola rotonda organizzata alle 20.30 all'istituto Canova, alla presenza di volti familiari al ministro, i segretari nazionali del comparto scuola Daniela Colturani (Cisl), Enrico Panini (Cgil), Massimo Di Menna (Uil). Mentre il giorno prima, lunedì 19 aprile, sempre alle 20,30, saranno i Chiostri di Santa Corona ad ospitare un'assemblea pubblica organizzata da Cub e Cobas contro l' "aziendalizzazione della scuola".
Occasioni di dibattito e di confronto, quello che con un po' di rammarico non potrà esserci con la signora Moratti.


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