FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3772875
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Giornale di Brescia-Il governo Berlusconi e la scuola pubblica

Giornale di Brescia-Il governo Berlusconi e la scuola pubblica

TAGLI ALLE RISORSE Il governo Berlusconi e la scuola pubblica Ormai siamo all'impudenza e all'insulto. Il riferimento è alla politica del Governo Berlusconi sulla scuola pubblica, i...

15/12/2002
Decrease text size Increase text size
Giornale di Brescia

TAGLI ALLE RISORSE
Il governo Berlusconi e la scuola pubblica

Ormai siamo all'impudenza e all'insulto. Il riferimento è alla politica del Governo Berlusconi sulla scuola pubblica, individuata come settore di puro contenimento della spesa e quindi oggetto di tagli reiterati di risorse e di personale, mentre - di contro - procedono le regalie in favore delle scuole private, gli alunni delle quali potranno ora beneficiare, oltre che dei buoni-scuola messi a loro disposizione dalle Regioni governate dal centro-destra, anche dei 90 milioni di euro che la Commissione Bilancio ha deciso di stanziare a loro favore con la Legge finanziaria 2003. E che non si tratti degli alunni più economicamente disagiati è abbondantemente risaputo. I soldi, insomma, per la scuola pubblica non ci sono (né per i contratti del personale, né per consentire agli enti locali di adeguare gli edifici scolastici alle norme di sicurezza, meno ancora per la didattica e la stessa gestione ordinaria degli istituti) ma si trovano per quella privata, nonostante i tempi di ristrettezze. Come si possono commentare scelte del genere? Questa non è nemmeno una politica di destra, questa è semplicemente mancanza di rispetto, volgare prevaricazione. Non che ci sia più da stupirsi: dopo aver visto, in un anno e mezzo, un Governo che fa leggi "ad personam", consigli d'amministrazione che affossano l'emittenza televisiva pubblica e licenziano i giornalisti non allineati con chi comanda, un presidente del Consiglio che invita al lavoro nero i disoccupati della Fiat... lo stupore non ci appartiene più. L'unico strumento che ci resta a disposizione è semmai l'indignazione, che non deve mai venir meno se non vogliamo rassegnarci al sonno della ragione e della coscienza civile. E allora diciamolo, diciamolo che siamo indignati per il modo in cui viene trattata la scuola pubblica, per la presa in giro di una riforma Moratti che dovrebbe essere fatta per delega, senza il becco di un quattrino e mentre, nel contempo, procede un disegno di legge sulla "devolution" che la vanificherebbe totalmente. E indignati siamo anche per la scelta di immettere in ruolo gli insegnanti di religione cattolica, che certo hanno i loro diritti ma che sono stati assunti senza alcun concorso e con nomina della curia (che gliela può revocare a propria discrezione in ogni momento) mentre gli altri precari, che hanno superato concorsi, ottenuto abilitazioni e insegnano da anni, rimangono in balìa delle contingenze e degli umori dei ministri di turno. Si tratta di ingiustizie palesi e smaccate che fanno traboccare un vaso già ampiamente colmo: si può solo sperare che i cittadini si rifiutino di ingoiare tutto in silenzio e sappiano reagire a questa vergogna. ERCOLE MELGARI

responsabile scuola

Democratici di sinistra

Brescia


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL