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Gazzetta di Parma-La rivolta dei genitori -Scuole materne, la sperimentazione così non va

INFANZIA'#8212;Scarsa informazione e spazi risicati: protesta all'asilo Mago Merlino La rivolta dei genitori "Scuole materne, la sperimentazione così non va" Genitori sul piede di guerra ...

23/12/2002
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Gazzetta di Parma

INFANZIA'#8212;Scarsa informazione e spazi risicati: protesta all'asilo Mago Merlino
La rivolta dei genitori
"Scuole materne, la sperimentazione così non va"
Genitori sul piede di guerra contro la sperimentazione della riforma Moratti, di recente avviata in due scuole materne comunali della nostra città. Il progetto, la cui prima fase è stata avviata a dicembre, prevede che alcuni bambini (in tutto, all'incirca 25), che compiranno tre anni entro i primi mesi del 2003, siano ammessi alle scuole materne, strutture che normalmente accettano solo piccoli che compiano tre anni entro la fine del 2002. A protestare sono i genitori del comitato di gestione dell'asilo "Mago Merlino" di via Anselmi, una delle due scuole (la seconda è l'"Alice" di viale Rustici dove la posizione dei genitori si sta definendo in questi giorni) individuate dal Comune per avviare il progetto pilota. Lucia Boraschi, presidente del comitato di gestione, ha inviato - a nome degli altri genitori - una lettera aperta all'assessore Lavagetto e al sindaco Ubaldi, elencando i punti del progetto contestati.
"Profonda preoccupazione" e "completa estraneità": questi i sentimenti espressi dai genitori della "Mago Merlino", che lamentano innanzitutto la scarsa informazione fornita alle famiglie dei bambini che già frequentano la struttura. "Era suo dovere - scrivono all'assessore - comunicare alle famiglie, prima dell'interruzione estiva o al massimo ad inizio dell'anno scolastico, e non a dicembre a giochi fatti, l'intenzione di effettuare tale sperimentazione". Senza entrare nel merito della scelta pedagogica di far accedere alle scuole materne bambini di età inferiore ai tre anni (proposta della riforma Moratti ripresa dal progetto di sperimentazione), ma contestando soprattutto gli aspetti concreti della realizzazione del progetto pilota dentro la scuola, i genitori rivolgono all'assessore Lavagetto alcune domande relative alle liste d'attesa, al problema degli spazi, al rapporto numerico tra bambini e insegnanti.

In sostanza, i genitori sostengono che la sperimentazione non potesse essere avviata perché nella nostra città ci sono ancora bambini in lista di attesa per un posto alla scuola materna (i genitori, citando testualmente il dettato di alcune leggi, scrivono che le ammissioni anticipate sono legittime solo se "non pregiudicano il diritto alla frequenza dei bambini già iscritti e comunque non possono essere avviate in presenza di liste d'attesa"). E poi, chiedono i genitori, "qual è il numero massimo di bambini che possono trovare collocazione in ogni sezione di scuola per l'infanzia?". Nel sito del Comune di Parma - continua la lettera - si legge che "ogni sezione accoglie 27 bambini e vi sono assegnate due insegnanti più un eventuale insegnante di supporto alla sezione nel caso di inserimento di bambini portatori di handicap". "Ogni nostra sezione oggi ha 27 bambini, il massimo consentito: dove si pensa di collocare i bambini aggiuntivi?". Visto che il progetto prevede un'insegnante in più, affiancata da un'ausiliaria, cioè personale ad hoc per la sperimentazione, i genitori chiedono "se i bambini saranno tenuti tutti assieme, creando una situazione di "nido" o saranno suddivisi nelle sezioni esistenti, portando così a 29-30 il numero di bimbi per sezione?". Infine, la questione degli spazi. Secondo i genitori, non è accettabile che "lo spazio in cui sono stati sistemati questi piccoli è quello in cui i bambini facevano colazione e attività di gruppo": sebbene sia stato delimitato da alcuni armadi, lo spazio è insufficiente e alla fine risultano penalizzati sia i piccoli della sperimentazione sia i "grandi" della scuola materna.